Secondo la testata Statista, in ogni caso, X potrebbe contare, ad aprile 2024, sulla bellezza di 611 milioni di utenti. Ben lontano da Facebook (oltre i 3 miliardi di utenti), Instagram e TikTok, rispettivamente accreditati di 2 e 1,5 miliardi di utenti. Dal punto di vista della distribuzione geografica, la curiosità riguarda il fatto che dopo gli Stati Uniti (106 milioni di utenti) il paese più presente sul social network è il Giappone, con 69 milioni di iscritti.
Difficile, invece, ragionare sugli aspetti economici. Una delle prime mosse di Elon Musk, infatti, è stata quella di far uscire la società da Wall Street. Questo significa che avere informazioni sui conti di X è piuttosto difficile. Secondo il Washington Post, però, la gestione Musk avrebbe avuto un impatto disastroso, portando a una perdita di 5 miliardi di dollari per gli investitori che hanno partecipato all’acquisizione.
I rivali di X: chi può avvantaggiarsi
Ma dove andranno a finire i transfughi che abbandonano X? La maggior parte di loro ha dato appuntamento ai follower sugli altri social network che utilizzano già, soprattutto Facebook e Instagram. Si tratta però di piattaforme con caratteristiche diverse dall’ex Twitter, che nel corso degli anni ha portato il microblogging a diventare una sorta di strumento di comunicazione “istituzionale”. Entrambe, inoltre, sono ormai considerate “sature”.
Tra i social network che possono bramare al ruolo di alternativa a X c’è sicuramente Threads, che ha caratteristiche estremamente simili al rivale. La piattaforma lanciata da Meta, però, non sta raccogliendo granché consensi. Dopo la sbornia iniziale, che aveva visto un gran numero di iscrizioni legate più che altro all’effetto novità, naviga su una base utenti di circa 275 milioni. Un dato, però, “drogato” dal fatto che l’azienda di Mark Zuckerberg ha legato l’dedica agli account Instagram, con la possibilità di impostare la condivisione automatica dei post tra i due social. E visto che la cancellazione del solo account di Threads dopo il collegamento tra i due è impossibile, il dubbio che i (mediocri) risultati di Threads siano dovuti a un semplice effetto “traino” ha più di un fondamento.
La piattaforma di Meta, inoltre, si porta dietro una fama non proprio cristallina a livello di trasparenza nella proposizione dei contenuti. E se una delle critiche degli utenti X alla gestione Musk è stata proprio quella di interferire pesantemente sui contenuti visualizzati sul social, è difficile che i nostalgici di Twitter possano vedere in Threads una reale alternativa.
Arriva Bluesky?
Da un punto di vista “etico”, ad avere tutte le carte in regola per proporsi come alternativa a X è invece Bluesky, il social network di microblogging lanciato pubblicamente lo scorso febbraio da Jack Dorsey, dopo un periodo di rodaggio in cui l’accesso era consentito solo sulla base di inviti. Oltre a vantare il fatto di essere la nuova creatura del “papà di Twitter”, Bluesky ha una serie di caratteristiche che possono risultare decisamente attraenti per chi ha chiaro di abbandonare X.
La piattaforma è basata sul protocollo aperto AT (Authenticated Transfer), ideato per la gestione di social network decentralizzati, e garantisce la massima trasparenza per quanto riguarda le logiche con cui i contenuti vengono visualizzati. Da un punto di vista estetico e funzionale ricorda moltissimo il primo Twitter e, proprio per questo motivo, viene considerato l’alternativa naturale a X.
Il numero di iscritti è cresciuto notevolmente nel corso dell’anno, raggiungendo i 15 milioni di utenti attivi. A guardare la dinamica nel dettaglio, si scopre poi che molti di questi arrivano proprio da X. È quello che è capitato lo scorso settembre in Brasile, quando il bando di X legato a una serie di vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’azienda di Musk ha favorito la crescita del nuovo social network. Insomma: se doveste scommettere un caffè su quale possa essere il successore di X, Bluesky è probabilmente la scelta migliore.
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di Marco Schiaffino www.wired.it 2024-11-15 10:36:00 ,