Nulla a che vedere con l’aprile 2005, quando per i funerali di Giovanni Paolo II a Roma arrivarono George W. Bush, il padre George senior e il predecessore Bill Clinton, l’iraniano Khatami e l’afghano Karzai, Jacques Chirac e Kofi Annan, Lula e Tony Blair. 159 delegazioni, 157 cardinali, 700 arcivescovi, oltre seimila giornalisti accreditati. Karol Wojtyla aveva governato oltre un quarto di secolo, aveva inciso sulla caduta della cortina di ferro, aveva governato fino all’ultimo respiro, e per lui si mobilitarono i big di tutto il mondo.
Un paragone impossibile, e anche inopportuno, con Benedetto XVI, che da dieci anni non è più Papa. Teologo raffinato, intellettuale lontano dalla politique politicienne, che però con la sua fermezza dottrinale ha entusiasmato negli anni gli ambienti politici conservatori, i cattolici tradizionalisti e gli “atei devoti”. Matteo Salvini con la t-shirt “Il mio Papa è Benedetto” è stato solo l’ultimo di una lunga serie di politici che hanno guardato a Ratzinger come a un baluardo contro il relativismo etico e la secolariazzazione.
Un’influenza che emerge anche nella geografia dei leader che stanno arrivando a Roma in queste ore per i funerali presieduti domani da Papa Francesco, con una ricca rappresentanza dei governi sovranisti e, anche per rispettare la volontà del Vaticano e del Papa emerito di un funerale “semplice e solenne”, una presenza ridotta di altri Paesi.
A differenza di quanto accade quando muore un Papa regnante, la Segreteria di Stato vaticana non ha inviato inviti alle cancellerie dei paesi con i quali la Santa Sede ha rapporti diplomatici. Lo ha fatto solo con Italia e Germania, i due paesi di Joseph Ratzinger. A San Pietro ci saranno dunque il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, il cancelliere Olaf Scholz, nonché il governatore della Baviera Markus Söder, saranno presenti Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.
La premier italiana, da sempre grande estimatrice del Papa tedesco, “un gigante della fede e della ragione”, ritroverà sul sagrato di San Pietro diversi volti noti della destra europea. Alle esequie di Ratzinger saranno infatti presenti il presidente polacco Andrzej Duda e il premier Mateusz Morawiecki, ci sarà la presidente ungherese Katalin Novàk e con ogni probabilità il premier Viktor Orbán, che già ieri è sbarcato a Roma per rendere omaggio alla salma di Benedetto XVI esposta nella basilica vaticana.
Ai funerali saranno presenti anche teste coronate come la regina Sofia di Spagna e il re Filippo del Belgio. A Roma verrà, ancora, il presidente portoghese Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, la slovena Nataša Pirc Musar. Emmanuel Macron manderà il ministro dell’Interno Gérald Darmanin. Joe Biden sarà rappresentato dall’ambasciatore presso la Santa Sede Joe Donnelly.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-01-04 02:33:50 ,www.repubblica.it