Il fuorigioco è già pronto a cambiare ancora. Ricordate i tempi in cui, con l’avvento del Var, si discuteva della famosa “questione di centimetri”? Erano i giorni in cui, ai primi gol annullati per la punta del piede oltre il penultimo difensore, ci si indignava per quanto poco bastasse a cancellare la fatica di segnare un gol. Oggi, la Fifa studia una riforma. Che va in senso diametralmente opposto.
Fuorigioco, come può cambiare la regola
Se c’è una cosa su cui il Var ha messo tutti d’accordo è il fuorigioco, soprattutto dall’estate quando è entrato in vigore il sistema semi automatico: o sei dentro, o sei fuori, il livello di approssimazione è minimo, la scienza è scienza e anche i giocatori in campo sembrano aver ormai digerito il freddo calcolo della posizione di partenza. Eppure c’è chi sembra disposto a cambiare. Da qualche ora circola sui social una proiezione: è una simulazione della nuova norma, se vogliamo un po’ estrema, ma che rende molto l’idea. Nell’ambiente è nota come “riforma Wenger”, dal nome dell’ex allenatore dell’Arsenal, oggi responsabile sviluppo della Fifa che ha preso molto a cuore la questione, proponendo una nuova interpretazione della regola.
Il nuovo fuorigioco: ecco perché aiuterebbe gli attaccanti
L’immagine qui sopra rende molto rapidamente idea di come cambierebbe il fuorigioco. Secondo quanto emerge, l’Ifab, l’istituto che vigila sul regolamento del calcio e ne decide le innovazioni sta effettuando da alcuni mesi test nei tornei giovanili in Svezia e Italia, con l’obiettivo di decidere se cambiare o meno nel febbraio del 2025. La nuova regola prevede che il giocatore che attacca sia da considerare in posizione irregolare solo se è completamente oltre il penultimo difensore. Finché invece avrà una parte del corpo in linea con una parte del corpo del difendente, sarebbe da considerare in gioco. Questo vuol dire, sostanzialmente, che l’attaccante potrebbe avere un significativo vantaggio di posizione sul marcatore, perché basterebbe una leggera sovrapposizione tra parti del corpo per tenerlo in gioco.