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Furto aggravato, autoriciclaggio
in concorso e trasporto di rifiuti non pericolosi senza la
prescritta autorizzazione per ladreria di discendenti di rame
da edifici nel Maceratese. Sono le accuse contestate a due
fratelli del Beneventano, di 40 e 41 anni, titolari di
un’impresa edile edile impegnata in interventi di
ristrutturazione nel cratere sismico 2016 nelle Marche: sono
stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Sarnano e
della Compagnia di Tolentino in esecuzione di un ordine di
custodia cautelare in carcere del gip di Macerata.
A seguito delle investigazioni convergenti delle Compagnie di
Tolentino e Camerino, ai due arrestati vengono contestati 46
episodi delittuosi, per i furti di discendenti e grondaie in
abitazioni private e presso cimiteri, commessi da mese ottobre
2023 a maggio 2024, nei comuni di Sarnano, Visso, Serravalle di
Chienti, Monte Cavallo, Muccia, Belforte del Chienti, Fiastra e
Valfornace. La quantità complessiva di rame trafugato è di circa
70 quintali per un valore di oltre 50mila euro. Contestato anche
il reato di autoriciclaggio del rame presso ditte di smaltimento
di rifiuti nel territorio di Caserta, Ancona e Fermo, oltre al
reato ambientale di trasporto di materiale senza la prescritta
autorizzazione.
Le indagini erano partite nel novembre 2023, quando i
Carabinieri di Sarnano, avevano indagato su un ingente furto di
discendenti in rame da una struttura ricettiva locale,
momentaneamente chiusa per interventi di ristrutturazione: con
le investigazioni era stata riscontrata la presenza in
quell’area di due fratelli, pluripregiudicati per reati contro
la persona e il patrimonio, ed erano stati raccolti elementi
indiziari a loro carico: pochi giorni prima del furto, i due
indagati si erano presentati al proprietario della struttura
chiedendo informazioni in ordine alla possibilità di affittarne
un’ala per ospitare operai della loro ditta impegnata in
ristrutturazioni post sisma. Gli stessi soggetti, nei giorni
successivi al furto, si erano recati in un centro di raccolta di
rifiuti metallici della zona, per conferire in più battute circa
700 chilogrammi di rame, in cambio circa 3mila euro.
Alla luce delle preliminari risultanze investigative e del
fatto che nell’area colpita dal sisma si erano verificati altri
furti di discendenti in rame, con lo stesso modus operandi
presso abitazioni isolate, la Procura di Macerata, aderendo alla
richiesta dei Carabinieri, ha autorizzato l’istallazione di un
dispositivo di radiolocalizzazione satellitare sulle vetture in
uso ai due soggetti. Nei giorni successivi, con l’ausilio del
sistema Gps, era stato accertato che i due arresati, dopo i
lavori nei loro cantieri, compivano sopralluoghi in montagna
presso i piccoli centri disabitati per il sisma. Durante un
servizio di pedinamento, uno degli indagati era stato
controllato a Belforte del Chienti: a bordo della sua auto sono
stati rinvenuti circa 100 chilogrammi di materiali ferrosi, con
conseguente denuncia per ricettazione, per illecito trasporto di
rifiuti speciali, guida senza patente e rifiuto di sottoporsi al
test antidroga, una volta che erano state rinvenute alcune dosi di
stupefacente nella sua disponibilità.
Anche la Compagnia Carabinieri di Camerino, indagando su
furti analoghi, ha accertato la presenza in zona degli stessi
soggetti in occasione del furto di materiali ferrosi commesso a
novembre 2023 presso il cimitero della Frazione Cupi di Visso, e
riscontrato il loro tentativo di vendita del rame ad una ditta
della provincia di Ancona.
Nel gennaio scorso i due pregiudicati sono stati denunciati
all’autorità giudiziaria dalla Compagnia di Camerino, una volta che
erano stati fermati in località Frontillo di Valfornace, mentre
erano intenti a recuperare le grondaie di una chiesa e di tre
abitazioni. L’analisi dei dati di traffico telefonico e
telematico generati dai cellulari degli indagati e le
informazioni fornite dai sistemi di radiolocalizzazione
satellitare istallati sulle vetture a loro in uso, hanno
collocato questi ultimi nei luoghi in cui erano avvenuti i
furti, fornendo all’Autorità Giudiziaria un solido quadro
indiziario in ordine alla loro colpevolezza. Alla luce delle
indagini, il gip di Macerata ha emesso ordinanza di custodia
cautelare, disponendo l’arresto dei due indagati trasferiti nel
carcere di Ancona Montacuto.
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