Un incubo durato più di otto anni, terminato lo scorso 16 giugno con l’assoluzione per non aver commesso il fatto. E’ la storia di tre carabinieri appartenenti al Nucleo Operativo di Trastevere, L. M. – C. C. – P.L., due dei quali di origini napoletane, tutti difesi dall’avvocato Aniello Quatrano del foro di Nola, accusati nell’aprile del 2013, di aver organizzato un posto di blocco a Roma, con la complicità di due cittadini croati, con l’intento di fermare un uomo alla guida di un Audi A3 che aveva acquistato poche ore prima in un’agenzia della capitale in zona Massimina al prezzo di 12 mila euro.
Secondo l’accusa, i tre carabinieri in borghese ed armati, con la scusa di dover provvedere al sequestro dell’autovettura, si impossessarono della stessa, sottraendo anche 2000 euro in contanti al conducente dell’Audi A3 che aveva con se al momento del fermo.
Per di più, uno dei tre carabinieri, veniva accusato di aver provveduto a falsificare l’ annotazione di servizio in cui dichiarava di trovarsi a Roma nella zona Magliana, in un’operazione antidroga con alcuni suoi colleghi, nel giorno e nell’ora in cui si era verificato il posto di blocco dell’Audi A3.
I tre militari, difesi dall’avvocato Quatrano, hanno sempre professato con estrema fermezza e decisione la loro completa estraneità ai fatti contestati. Di certo, non è stato facile per la difesa dei tre militari smentire una tesi accusatoria che vedeva tre militari essere incolpati di reati cosi gravi. Più di otto anni, attendendo il giorno della completa assoluzione.
Ed il giorno tanto atteso è arrivato lo scorso 16 giugno, quando il collegio della IV sezione del tribunale di Roma, ha assolto i tre carabinieri per non aver commesso il fatto. Assoluzione con formula piena, che non lascia spazio a dubbi o interpretazioni.
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di Redazione GL
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2022-06-20 08:43:53 ,