Fusione serie B e C. Ecco la ‘rivoluzione’ della Deloitte

Fusione serie B e C. Ecco la ‘rivoluzione’ della Deloitte

Fusione serie B e C. Ecco la ‘rivoluzione’ della Deloitte



Un anno oggi: il 9 febbraio 2023 il giornalista Matteo Marani è stato eletto presidente della Lega Pro, terzo campionato professionistico: ha preso il posto di Francesco Ghirelli, dirigente di lungo corso che ha fatto molto per il calcio, e ha sconfitto (39 a 15) in assemblea Marcel Vulpis, già vicario di Ghirelli. In un anno la Serie C è cambiata. In meglio. Lo dicono (anche) i numeri. Spettatori: 40 % in più con l’obiettivo di superare i 3 milioni. Visibilità televisiva: record di ascolti grazie a Sky, tutte le partite trasmesse live su Sky e Now, e dirette Rai 2 la domenica pomeriggio per la prima volta nella storia della serie C. Valorizzazione del prodotto e posizionamento: nuovo naming e title sponsor Serie C Now. Distribuzione ai club del doppio dei ricavi dell’esercizio precedente (oltre 6 milioni). Primo utilizzo del Var in finale di Coppa Italia e in tutti i playoff. Valorizzazione dei giovani. Rete commerciale: nuovo sponsor Sky e Now (raddoppio introiti). Insomma, un lavoro capillare per Marani e il suo staff, una Lega più forte. Con uno sguardo al futuro. Si discute da tempo ormai di una riforma globale dei campionati, cosa non facile ma Gabriele Gravina, n.1 della Figc, ci prova (ha convocato una assemblea per ’11 marzo). Che 100 club professionistici, anomalia tipicamente italiana, siano troppi sono in tanti ormai a sostenerlo, e da anni.

Ua riforma complessiva sulla quale sta studiando anche la Deloitte e che verrà presentata presto da Gravina in consiglio federale. Ma fra serie A e Figc ci sono forti attriti. In A si guarda al modello Premier League e si vuole contare di più. Qualche clu importante (Juve, Milan e Inter) vorrebbe anche scendere a 18 squadre, come spiegato da Repubblica nei giorni scorsi. Gravina boccia la Premier made in Italy e ha detto: “Uno strumento di distrazione di massa”. Pesante la risposta del presidente della Lega, Lorenzo Casini: “La A ha potere sostanzialmente nullo in consiglio federale, la risposta di Gravina ci ha lasciati sconcertati, noi finanziamo tutto il sistema”. Lunedì prossimo convocata una assemblea d’urgenza della Lega a Milano, aria tesissima, qualche presidente già minacciava di disertare il summit di marzo. La Deloitte sta lavorando in accordo con la Figc ad un restyling del pianeta calcio, sperando che il governo venga incontro con qualche provvedimento. Gravina è aperto al dialogo, con presidenti di C che temevano tagli (ora ci sono 60 squadre, anni fa erano 90)ha usato parole rassicuranti. ”Non è una questione di numeri-ha spiegato-ma di equilibrio del sistema”. Tutto passa attraverso le regole di iscrizione ai campionati: chi non riesce a superare criteri più severi non potrà partecipare al campionato, in C ci potrebbero essere delle esclusioni, così si arriverebbe una riduzione del numero delle squadre. Ma attenzione a non trovare poi criteri di ripescaggio troppo facili, altrimenti sarebbe tutto come prima. Cambierà anche il sistema di promozioni e retrocessioni, la Coppa Italia riservata a tutti i club professionistici, ci sarà più spazio (si spera) per i giovani italiani. E cambieranno i “pesi” delle varie Leghe. La serie A ora al 12 %, troppo poco, arriverebbe al 20, ci sarebbe una fusione fra Lega di B e Lega di C come in Inghilterra (in tutto conterebbero per il 20 %). Nessuno vuole cancellare la C: a Firenze fanno notare che le 60 società rappresentano solo il 6 % delle perdite del calcio italiano, i veri debiti sono in A e B. Comunque, la fusione della C con la B in una nuova Lega sarebbe graduale con la salvaguardia dell’identità dei due campionati, si arriverebbe a regime solo nel 2029-2030. Ma la strada è ancora lunga.

Un corso sulla sostenibilità per i giovani atleti dello sci nordico

Qualcosa si muove, anche nello sport, sul fronte della sostenibilità. La Federazione Internazionale di Sci ha organizzato per i partecipanti ai mondiali juniores di sci nordico un percorso di sei lezioni, con un hackathon finale, per impegnare gli atleti come #ClimateShapers, ovvero come ambasciatori di nuove generazioni di atleti e cittadini consapevoli di quanto il tema riguardi tutti. Il programma è stato realizzato da Future Food Institute, una organizzazione con sede a Bologna, ma uffici anche a Tokyo e San Francisco, e un impegno forte a Pollica dove esiste un centro studi che si occupa di tutti i temi legati alla “Dieta Mediterranea” che sta evolvendo, ora, verso un concetto più ampio, quello di Algoritmo della Longevità appunto per considerare a… bordo tavola argomenti quali la sostenibilità. la salute, l’energia, e appunto la longevità intesa non come rincorsa a un record ma come l’esigenza di vivere il meglio possibile, il più a lungo possibile. Il programma realizzato per la Fis si chiama Snowmorrow e adesso è a disposizione, anche in declinazioni diverse, di tutte le Federazioni che vogliono crescere atleti più e meglio consapevoli del Climate Chaneghe, e non solo, e ovviamente di Milano- Cortina 2026.



Source link

Previous Occupato per Ilaria Salis il consolato ungherese a Venezia: “La vogliamo libera”

Leave Your Comment