“Gagdet indossabili e tanta intelligenza artificiale”
| Wired Italia

“Gagdet indossabili e tanta intelligenza artificiale” | Wired Italia

“Gagdet indossabili e tanta intelligenza artificiale”
| Wired Italia


Nel futuro cosa ci sarà?

Sempre più intelligenza artificiale, prodotti connessi e soprattutto indossabili. I wearable nascono all’incrocio di ingegneria, di meccanica, ma anche di software, intelligenza artificiale, batterie sempre migliori.

A proposito di batterie: dopo che avete deciso di non andare avanti con il progetto dell’auto elettrica, costato un miliardi di sterline, cosa ne è stato delle batterie?

L’auto elettrica non era un business sostenibile con le condizioni nel mercato. Abbiamo bloccato tutto ma abbiamo continuato a fare tesoro del lavoro di ricerca. Abbiamo imparato molto sulla robotica, sul software e sulle batterie. Abbiamo portato avanti la ricerca sulle batterie e abbiamo costruito una fabbrica dove le stiamo producendo. Sono innovative e serviranno per il cuore dei nostri prodotti futuri, aumentando il nostro vantaggio rispetto alla concorrenza.

A proposito di concorrenza. I vostri prodotti costano abbastanza cari, ma sul mercato arrivano altri modelli, soprattutto dalla Cina, molto più economici. Non avete paura di queste versioni low-cost?

No, non abbiamo paura dei copioni che fanno solo “copia e incolla”, perché continuiamo a innovare. La cosa importante è quella: continuare a innovare. Cosa che tra l’altro attira anche i giovani, le nuove generazioni.

In che modo?

Per esempio con i colori. Mettiamo una cura molto forte nella creazione di prodotti con i colori giusti, emozionali, che distinguano e attraggano. Siamo convinti di aver reso un po’ più eccitante aspirare lo sporco in abitazione, cerchiamo di comunicare questa emozione oltre alla qualità della tecnologia.

Quali altri prodotti del futuro state preparando?

Abbiamo ottimi aspirapolvere robot che però si usano per terra. Vogliamo creare nuovi robot che si usano anche nelle altre parti della abitazione, non solo sul pavimento, e che però Proseguono ad aspirare lo sporco. E poi stiamo investendo molto in prodotti indossabili e audio.

Avete rivoluzionato la vostra app MyDyson, che è diventata il centro di controllo di tutti i vostri prodotti, anche quelli non connessi. Perché?

Vogliamo che tutti i nostri prodotti siano connessi. Sia per dare più informazioni ai nostri clienti che soprattuto per monitorare in modo anonimo tutto quel che succede quando vengono usati: vogliamo capire quante volte vengono caricati, a che velocità gira il motore elettrico, che inquinamento c’è nelle case. Così possiamo imparare e prevenire le rotture, aggiornare i software a distanza, assistere i consumatori togliendo loro tutte le ansie e offrendo una esperienza senza discontinuità. Questa è una trasformazione profonda, che riguarda anche il modo con cui funziona Dyson al suo interno.

Che ruolo hanno efficienza e ambiente per voi?

Sono fondamentali. Sono due decenni che investiamo in motori elettrici sempre più potenti, piccoli e più efficienti dal punto di vista energetico. In fabbriche altamente automatizzate che permettono di produrre in maniera accurata grandi quantità di apparecchi. E in prodotti non cinque ma 25 volte più efficienti, riducendo le dimensioni, il peso, la plastica utilizzata, in maniera radicale.

Infine, cosa ne pensa dell’intelligenza artificiale: è davvero pericolosa come dice Elon Musk e altri nella Silicon Valley?

No. La vedo in maniera completamente diversa da quello che leggo sui giornali. Se un robot deve diventare veramente intelligente deve anche imparare da solo. Deve essere connesso alle altre macchine e devono scambiarsi dati, modificare le rispettive attività. È difficile definire cos’è l’intelligenza artificiale, però va usata in maniera prudente e attenta, perché serve moltissimo. È il futuro.



Leggi tutto su www.wired.it
di Antonio Dini www.wired.it 2023-05-20 04:50:00 ,

Previous è stato creato un dispositivo per tornare a sentire il calore in un arto fantasma | Wired Italia

Leave Your Comment