Al papà di Game of Thrones, Georger R.R. Martin, è molto piaciuta Blue Eye Samurai, serie animata sbarcata lo scorso novembre su Netflix. L’anime, che racconta le vicende di una samurai donna di nome Mizu durante l’epoca Edo, ha conquistato l’autore delle Cronache del ghiaccio e del fuoco: “Una volta iniziata, non riuscivo a smettere. Ho fatto binge watching di tutto in sole tre sere, e sono già famelico di una seconda stagione”, ha scritto nell’ultimo post comparso sul suo blog, in cui si dichiara grande appassionato di animazione, dai classici Disney fino a sperimentazioni più recenti come Love, Death and Robots di David Fincher. E non è un apprezzamento casuale, il suo, dato che Martin ha colto l’occasione per annunciare – o forse sarebbe meglio ribadire – che anche il mondo di Westeros presto si espanderà includendo alcuni titoli d’animazione.
“Nessuno di loro è stato ancora approvato ufficialmente, ma penso che ci stiamo avvicinando al passo successivo con almeno un paio di questi progetti”, ha precisato. A quanto pare sarebbero tre le serie animate attualmente in fase di progettazione, e una in particolare è una vecchia conoscenza degli appassionati che seguono da anni le vicende dei vari spin-off legati a Game of Thrones: si tratta infatti di Nine Voyages, la produzione dedicata ai viaggi leggendari di Corlys Velaryon, il cosiddetto “Serpente del Mare”, che abbiamo visto come marito della principessa Rhaenys Targaryen (e interpretato da Steve Toussaint) nella recente House of the Dragon. Martin ha rivelato che la serie è passata dal live-action all’animazione: non avrà più interpreti in carne e ossa, dunque, ma ci si rivolgerà alle magie degli strumenti digitali per portarla sullo schermo.
Il motivo principale? I soldi: “Le limitazioni di budget avrebbero probabilmente reso una versione live-action impossibilmente esosa, con metà dello show che si svolge in mare aperto e la necessità di creare un porto diverso ogni settimana, da Driftmark a Lys fino alle isole del Basilisco, a Volantis e Qart…”, ha ammesso lo scrittore con la solita schiettezza: “C’è un mondo intero là fuori. E abbiamo maggior possibilità di mostrarvelo grazie all’animazione”. Nessun dettaglio sugli altri due titoli accennati nello stesso post, ma del resto Martin dice che “non c’è nulla di certo a Hollywood”, quindi nemmeno lui assicura che questi titoli vedranno mai la luce. Certa, invece, è la sua speranza che saranno almeno buoni come lo è stato Blue Eye Samurai.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-01-02 10:30:00 ,