I gatti domestici predano 2084 specie animali, 347 delle quali destano particolare preoccupazione negli esperti poiché fondamentali per la conservazione di alcuni ecosistemi. A rivelarlo è una nuova ricerca, pubblicata su Nature e condotta da Christopher Lepczyk, biologo dell’università di Auburn.
Lo studio
I ricercatori hanno raccolto e analizzato 533 testi scientifici sull’istinto predatorio e sulle abitudini alimentari dei felini e hanno scoperto che i gatti cacciano “praticamente qualsiasi animale riescano a catturare“. Il 97% delle specie che vengono catturate ha una massa corporea inferiore ai 5 chilogrammi. Magli scienziati segnalano anche un numero “sorprendentemente alto” di insetti e invertebrati.
Delle 2084 specie individuate, il 47% sono uccelli, il 22% rettili, il 21% mammiferi, il 6% insetti e il 3% anfibi. I topi domestici (29,6%), il coniglio europeo (21,3%), il ratto nero (13,8%), il passero domestico (10,8%) e il ratto grigio (10,1%) sono le prede più frequenti.
Del totale degli animali registrati, il 16,6% è costituito da specie che devono essere preservate per mantenere l’equilibrio faunistico. Alcune di esse sono in pericolo critico di estinzione. La percentuale delle possibili prede è più alta nelle regioni insulari (25,2%) rispetto a quella nelle aree continentali (8,6%). Questo perché, in queste ultime, la selvaggina autoctona è meno esposta ai predatori, essendosi evoluta insieme ai gatti locali.
Come i gatti scelgono le loro prede
Gli autori dello studio sono convinti che il fatto che una specie sia più cacciata dai gatti in una determinata regione sia legato alla distribuzione e all’abbondanza delle prede nella zona, e non necessariamente a una preferenza alimentare.
“Una caratteristica che ha permesso ai gatti di essere predatori di successo è la loro dieta generalista. I gatti sono predatori opportunisti e carnivori. Da un punto di vista fisiologico, hanno una capacità limitata di regolare gli enzimi metabolici. Il loro organismo non è adatto a convertire gli alimenti vegetali in aminoacidi e vitamine. Anche se consumano vegetali, hanno bisogno di una dieta ricca di proteine animali per soddisfare il loro fabbisogno energetico“, ha spiegato il team di Lepczyk.
I risultati potrebbero essere conservativi, avvertono gli scienziati. La maggior parte dei dati dello studio proviene da ricerche incentrate sull’Australia e sul Nord America, mentre la letteratura relativa all’Africa e al Sud America è sottorappresentata. Anche in queste condizioni, i ricercatori sostengono che i loro risultati siano fondamentali per comprendere l’impatto che le abitudini dei gatti domestici liberi hanno sui sistemi ecologici.
Il comportamento predatorio dei gatti è legato alla scomparsa di 63 specie di vertebrati in tutto il mondo: negli ecosistemi insulari i felini sono associati al 14% delle estinzioni di uccelli, mammiferi e rettili, e all’8% di quelle degli animali considerati in pericolo critico.
Leggi tutto su www.wired.it
di Fernanda González www.wired.it 2023-12-30 05:20:00 ,