Germania, è deceduto il poliziotto accoltellato venerdì durante l’assalto di un uomo a uno stand di estrema destra

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Roma, 2 giu. (Adnkronos) – “Patria e Nazione sono società naturali, innate nel cuore degli uomini e dei popoli e prescindono da ogni convenzione. Come lo è la famiglia, che non a caso lo stesso Mazzini ha definito la “Patria del cuore”. Eppure, queste idee sono state spinte per molto tempo nel cono d’ombra della storia, perché considerate a torto obsolete e retrograde, se non addirittura pericolose. Oggi non è più così. Patria e Nazione sono “idee ritrovate”, che si sono riappropriate della loro centralità nel dibattito politico, storico, culturale e filosofico. Come un fiume carsico, non hanno mai smesso di scorrere nelle vene del nostro popolo e sono riemerse in superficie, in tutta la loro impetuosità, per splendere alla luce del sole”. Così la premier Giorgia Meloni, nel suo contributo per la mostra al Vittoriale ‘L’ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento’, inaugurata venerdì scorso nella Sala Zanardelli e visitata oggi dalla presidente del Consiglio al termine della parata militare per la Festa del 2 giugno.

“È nostro compito alimentare quel fiume, ed esserne sorgente – scrive Meloni -. Non basta riconoscere ciò che ci tiene uniti, ma è necessario nutrire ogni giorno quel senso di appartenenza a un comune destino. È fondamentale che sia declinato nelle scelte che facciamo quotidianamente, a qualunque livello e in qualunque ruolo. I legami non sono catene, e non ci rendono più deboli. Ci rendono, al contrario, più forti e consentono ad ognuno di noi di riconoscerci parte di qualcosa di più grande. Solo una Nazione consapevole di questa forza ha la possibilità di rimanere viva e vitale, è in grado di rigenerarsi e di resistere agli inganni dello sradicamento, dell’omologazione e della disumanizzazione”.

“L’arte – esordisce la premier nel suo contributo – è lo specchio dentro il quale si riflettono l’energia e la profondità culturale di un popolo. Le sculture, i quadri e ogni opera artistica sono forme nelle quali si materializzano l’anima dell’artista e lo spirito del tempo della società in cui egli vive. Quando l’arte si sposa con la passione civile diventa fonte di ispirazione e moto di rinascita umana, sociale e politica. È esattamente ciò che ritroviamo nelle opere di Giovanni Spertini e Silvestro Lega, due artisti ma anche due patrioti che hanno contribuito a rendere immortale l’immagine del loro punto di riferimento: Giuseppe Mazzini. Spertini e Lega hanno catturato il carisma di Mazzini in modi diversi, ma entrambi meravigliosi. Il primo ha mitizzato nel marmo i tratti fisici, l’austerità e la forza delle idee del Padre della Patria; il secondo ha impresso sulla tela gli ultimi istanti di vitalità dell’eroe e ne ha sottolineato il lato più intimo”.

“Forza e fragilità, marmo e pittura, mito e umanità. Ammirare queste due opere, insieme, nel luogo simbolo del nostro Risorgimento, il Vittoriano, è un dono estremamente pregiato che ci offre l’occasione di riflettere sull’attualità dei concetti di Patria e Nazione. Desidero ringraziare, per questo, il ministro Gennaro Sangiuliano, il ministero della Cultura e il VIVE, per aver promosso questa splendida iniziativa”.



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di F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it
2024-06-02 17:37:09 ,

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