La Germania è in crisi, e Olaf Scholz dà i primi segni di apertura all’ipotesi di elezioni anticipate. Dopo la decisione del Kanzler di licenziare il ministro delle Finanze, Christian Lindner, lo scorso mercoledì, è iniziata la crisi del governo “semaforo”, composto dalla coalizione fra Spd, Verdi e Fdp. Scholz ha poi comunicato che si sarebbe sottoposto al voto di fiducia il 15 gennaio. Ma la politica corre e l’opposizione di Friedrich Merz chiede di velocizzare il processo. Spetterà dunque ai due capigruppo parlamentari della Cdu e dell’Spd stabilire quando i tedeschi dovranno recarsi alle urne. Da dietro le quinte, intanto che, c’è chi è già preoccupato per una svolta oltranzista della Germania sotto la guida dell’ultradestra di Alternative fur Deutschland. Ne abbiamo parlato con lo storico Aldo Giannuli: “Questa crisi politica ha ovviamente dietro una crisi sociale. Se si bloccasse l’industria dell’auto in Germania, ci troveremmo davanti ad un problema molto serio. Se vincesse Afd? La cosa più probabile è che vadano a un Parlamento ingovernabile”. L’intervista.
Giannuli, che cosa succede in Germania?
Scholz è il cancelliere meno lungimirante della storia della Germania federale. La coalizione “semaforo” era una coalizione che stava insieme con lo sputo ed era basata su tre fattori che avevano come obiettivo quello di sbarrare la strada alla Cdu. Cosa succederà? Molto probabilmente andranno a votare in primavera. Le tendenze elettorali si sono capite alle Europee. La Spd non è più neanche il secondo partito, anzi, per la prima volta dal 1949 è il terzo partito, con meno voti di Alternative fur Deutschland. La cosa più probabile è che Afd avrà successo, ma in maniera limitata. Neanche lontanamente avrà i voti per conquistare il governo e per avere la massa assoluta. Alleati non ne vedo, ma non è detto che la Cdu, con i liberali, abbia la massa, perché per la prima volta da molto tempo la Germania ha due ali antisistema: Afd a destra e la Linke a sinistra, non propriamente antisistema anche se viene percepita in questo modo. Quale sarebbe l’alternativa in questo caso? Un mischione in cui mettere insieme Spd, Cdu/Csu, Verdi e magari i liberali. Peggio che andare di notte.
E se dovesse vincere l’Afd?
La cosa più probabile è che vadano a un Parlamento ingovernabile. La Spd, ammesso che vada bene, con chi si allea? Coi liberali ha pochissimo rotto. Con i Verdi e con la Linke? Secondo me non avrebbero i numeri. La Cdu con chi si allea? Con i liberali è probabile, ma con i Verdi è più difficile perché c’è il problema della green economy, e non è il momento di adottarla in Germania. Vedo molto improbabile che si allei con l’Afd In più c’è una cosa di cui si parla pochissimo, che può rendere la crisi tedesca irrimediabile. Si tratta della grande tenaglia fra Cina e Stati Uniti, e la piccola tenaglia fra Polonia e Olanda, che corrono il rischio di soppiantare buona parte della produzione tedesca. Quindi peggio ancora la Polonia, per l’auto. L’Olanda per molti altri settori. E probabilmente si rivelerà la vera sorpresa. Oggi è difficile parlare della Germania come locomotiva d’Europa.
Cosa si nasconde dietro a questo crollo di governo?
Questa crisi politica ha ovviamente dietro una crisi sociale. Se si bloccasse l’industria dell’auto in Germania, ci troveremmo davanti ad un problema molto serio. Con la Volkswagen ferma sarebbe una specie di cataclisma, ancora peggio del blocco della Fiat in Italia. Questa crisi si rifletterebbe anche su di noi, perché la nostra piccola e media industria lavora in gran parte per la componentistica dell’industria dell’auto tedesca. In più li vedo stritolati fra Trump, che potrebbe passare col carro armato sull’Europa occidentale, e la Cina, che naturalmente tende a chiudersi, date anche le politiche che facciamo. Sinceramente, non c’è da essere ottimisti.
Quali potrebbero essere invece le sorti di Sahra Wagenknecht?
Avrà probabilmente un successo, proprio per il fatto di essere la lista nuova, la cosa che scompagina un po’ i giochi. Sarà già un successo se supera il 5%. Non credo riesca a raggiungere il 10%, ma se ipoteticamente lo superasse, aumenterebbe il tasso di ingovernabilità della Germania. Con chi si allea? Sta venendo fuori un quadro di un sistema politico dove ci sono pochissime forze coalizzabili fra di loro, e un alto tasso di forze politiche antisistema, o almeno alto per la Germania. Per fortuna, non corriamo il rischio di vedere marce sulla Unter der Linden come nel’33, però è una situazione di fortissima destabilizzazione. Ricordiamoci che l’euro sotto sotto ha sempre avuto un nome: Deutsche Mark. Con la Germania in crisi si ha un euro molto debole. Inoltre, ci vuole molto tempo prima che Polonia e Olanda possano in qualche modo prendere in parte il suo posto, ma solo in parte. Una realtà delle dimensioni della Germania non si sostituisce tanto facilmente.
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di Samuel Botti
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2024-11-11 16:50:00 ,
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