Giornata memoria, a Caserta il concerto Jazz and Shoah – Campania

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Il 27 gennaio per raccontare la musica dei Ghetto Swingers


(ANSA) – NAPOLI, 24 GEN – Jazz and Shoah, lo spettacolo
voluto dall’Istituto italiano di cultura Bruxelles nel 2022 e
dal maestro Angelo Gregorio debutta in Italia il 27 gennaio al
Teatro Comunale di Caserta alle ore 19.15. Il progetto nasce per
raccontare la sconosciuta storia di 15 musicisti jazz del campo
di concentramento di Terezin. L’evento, promosso dall’attuale
dirigente dell’Area promozione Cultura e Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, Paolo Sabbatini, vuole adoperare
l’arte musicale come atto di resistenza. Attraverso libri,
pubblicazioni scientifiche e articoli, il sassofonista Gregorio
riesce a scrivere un testo appassionante che racchiude le
vicende dei musicisti deportati. Dopo il controllo della Gestapo
su Theresienstadt nel 1940, il ghetto ebraico della città ceca
divenne presto un punto di arrivo per numerosi ebrei provenienti
da tutta la Cecoslovacchia occupata dai tedeschi. Tra i
protagonisti di questa vicenda c’è Erik Volgel alla ricerca di
un locale swing dove ritrovarsi con altri musicisti di jazz. Il
trombettista austriaco incontra il chitarrista Coco Schumann nel
jazz club di Terezin dando vita ai “The Ghetto Swingers”. Con
l’arrivo della Croce Rossa nel campo di Terezin, il 23 giugno
1944 fu chiesto all’orchestra di preparare un repertorio e di
esibirsi durante una ripresa cinematografica. I nazisti
promisero ricompense a tutti, e la libertà dopo la ripresa del
film, invece vennero deportati ad Auschwitz e molti di loro
direttamente nella camera a gas.
   
L’Orchestra Jazz & Shoah conta sei maestri poli strumentisti
(con gli arrangiamenti di Angelo Gregorio al sassofono e canto,
suoneranno: Julien Gillain al violino, pianoforte e canto;
Thimote Lemaire al trombone; Gabriele Pagliano al contrabbasso;
Cyranò Vatel alla chitarra e Lucas Vanderputten alla batteria)
per dare voce alla storia dei Ghetto Swingers. Alla fine di ogni
brano una serie di diapositive scelte dalla Fondation de la
Mémoire Contemporaine de Bruxelles dà peso e rende ancora più
interattiva la parte narrativa. (ANSA).
   

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