“Io non ho mai incontrato soggetti gravemente maltrattati e gravemente disturbati che avessero però delle mamme normali”. Simonetta Matone, ex magistrata e deputata della Lega, pronuncia queste parole nell’ampio spazio che Domenica In riserva al caso di Giulia Cecchettin. L’omicidio della giovane, per il quale è stato arrestato in Germania l’ex fidanzato Filippo Turetta, è al centro della prima parte del programma condotto da Mara Venier che definisce la vittima “figlia, sorella e nipote di tutta Italia”. Tra gli ospiti chiamati a commentare la vicenda conclusasi con il ritrovamento del cadavere di Cecchettin nel canalone vicino al lago di Barcis ci sono la criminologa Roberta Bruzzone, Rita Dalla Chiesa e, come detto, Matone, il cui intervento fa discutere anche in rete.
LE PAROLE DI SIMONETTA MATONE – “In tutti i casi di maltrattamenti gravissimi di cui mi sono occupata nella mia purtroppo lunghissima attività professionale il soggetto era il classico maschio italico, così lo definisco nella peggiore accezione, frutto e figlio di una madre italica” sostiene la deputata leghista. “Cosa voglio dire. Che sono archetipi che si perpetrano attraverso l’educazione, l’esempio, il perdonargliele tutte, il pensare che quella ossessione sia amore. Io non voglio crocifiggere questa povera donna che sarà distrutta, però il problema è quello. Io non ho mai incontrato soggetti gravemente maltrattati e gravemente disturbati che avessero però delle mamme normali. Non le avevano. Vuol dire prendere le botte dal padre e non reagire, far vivere il figlio in un clima di terrore e violenza e fargli credere che tutto questo è normale, non ribellarsi mai, subire ricatti di tutti i generi e imporre questo modello familiare al proprio figlio che lo perpetrerà. Perché i maltrattamenti sono una catena di Sant’Antonio. Non è questo il caso, però anche qui nessuno ha intercettato i segnali […]”.
SUI SOCIAL MONTA LA POLEMICA – A sollevare perplessità e sconcerto è anche un’altra frase pronunciata durante il talk. Come riporta su Twitter Maria Cafagna, nel salotto di Mara Venier a proposito della sorella di Giulia viene detto: “La sorella è rimasta l’unica donna di casa a dover accudire il padre e il fratellino”. Parole che lasciano intendere che debba essere per forza Elena Cecchettin, in quanto donna, a occuparsi della famiglia. “Mancano le basi per parlare di violenza contro le donne. Questo non è servizio pubblico” twitta Cafagna.
“La sorella è rimasta l’unica donna di casa a dover accudire il padre e il fratellino” è quello che è stato appena detto a #DomenicaIn. Mancano le basi per parlare di violenza contro le donne. Questo non è servizio pubblico.
— Maria Cafagna (@mariacafagna) November 19, 2023
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di Emanuele Corbo
www.ilfattoquotidiano.it
2023-11-19 18:45:00 ,