Da Salvini un omaggio doveroso, anche se non preceduto da un invito anche informale a partecipare al raduno sul sacro suolo. E nel Veneto le spinte autonomiste si fanno sempre più forti
Matteo Salvini gli ha fatto gli auguri dal palco per il compleanno numero 82 che festeggia oggi. «Se noi siamo qui è perché da solo Umberto Bossi ha aperto la strada». Un omaggio doveroso, anche se non preceduto da un invito anche informale a partecipare al raduno sul sacro suolo, che non ha mitigato l’amarezza del Senatur e di quella frangia di leghisti della prima ora per la linea politica del segretario e, soprattutto, per l’invito a Marine Le Pen, una nazionalista nel luogo simbolo delle istanze autonomiste (o secessioniste, a seconda delle stagioni). Anzi, accanto a chi non ha volto presentarsi alla kermesse, c’è chi proprio a Pontida ha segnato in modo plastico la distanza dai vertici. Tre assessori regionali leghisti del Veneto (Roberto Marcato, Federico Caner e Gianpaolo Bottacin) sono rimasti sul prato e non hanno fatto da contorno sul palco al governatore Luca Zaia durante il suo intervento davanti ad una mega bandiera con l’effigie del Leone di San Marco.
Una scelta plateale che dice quanta sofferenza vi sia soprattutto in Veneto, dove le istanze autonomiste sono da sempre molto forti, tanto che anche Bossi ai suoi tempi faticava a contenere i «lighisti». E del resto, quando lo stesso Zaia a Pontida dice che «Il Leone è sempre più incazzato» manifesta…
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Data : 2023-09-19 17:10:01
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