L’ex viceministra allo Sviluppo che parla quattro lingue, fautrice dell’alleanza con il Pd: contenta e orgogliosa, è stata una vittoria di squadra
DAL NOSTRO INVIATO
CAGLIARI – Eccola alla fine, all’una di notte. Bagno di folla, «Ale! Alessandra!» Come stai? Sorriso a 48 denti: «Sto benissimo!». E poi: «Sono felice, dai dati si profila una nostra vittoria. Sono contenta e orgogliosa, ringrazio tutta la coalizione, questa è la vittoria di una squadra. E sono la prima presidente donna della Regione».
Poi l’appuntamento alla mattina per la conferenza stampa con una promessa: «Dormirò benissimo!».
Quindi l’abbraccio con Conte e Schlein. Conte: «Grande vittoria». Schlein: «Cambia il vento per il governo , non potevo festeggiare il primo anniversario da segretaria in un modo migliore!».
E allora, domanda, il campo largo si può ripetere? Schlein sorride e annuisce, ma Conte puntualizza: «Non campo largo, prego. Campo giusto».
Todde Alessandra
, classe 1969 da Nuoro, Acquario, un metro e sessantacinque per sessanta chili, vegetariana, un passione per i numeri e per i cavalli, sposata e separata, single, due nipoti figli di sua sorella Mara, parla inglese, spagnolo e, ci tiene, il sardo, lei che sul palco dell’ultimo comizio ha portato la madre Cecia e la nipote Francesca, tre generazioni di donne della Sardegna. È lei l’eroina a Cinque Stelle che ha…
Author: Roberto Gressi
Data : 2024-02-27 07:17:13
Dominio: www.corriere.it
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