Seguendo lo Zodiaco verso ovest, difficile non incappare nella costellazione del Leone. Il Leone richiama direttamente sulla scena la costellazione di Ercole (del resto, il Leone di Nemea fu l’avversario della prima delle sue fatiche), ancora bassa sull’orizzonte est. Il Cancro situato poco sopra il Leone lungo lo zodiaco era stato inviato per gelosia (di nuovo) da Giunone, che non accettava quel figlio illegittimo di Giove, per infastidirlo durante lo scontro con l’Idra (anch’essa disposta su una grande costellazione situata nei pressi del Leone). La stella più luminosa del Leone è Regolo, il piccolo re, una stella molto luminosa che è visibile da qualunque punto della superficie terrestre. Regolo è anch’essa una stella binaria, ma la compagna della stella principale non è ancora mai stata osservata; probabilmente si tratta di una nana bianca.
Nel profondo cielo
Andando oltre ciò che permette lo sguardo, sono moltissimi gli oggetti del cielo profondo che possono allietare le osservazioni primaverili, a patto di avere a disposizione la giusta strumentazione ottica. Il cielo primaverile è un po’ avaro di oggetti nebulari accessibili con strumenti di dimensioni ridotte, ma in compenso, sulla scena ci sono moltissime splendide galassie.
La costellazione della Vergine in particolare offre uno spettacolo senza eguali: l’Ammasso della Vergine, un ammasso di moltissime galassie tra cui M49, M58, M59, M60, M61 e molte altre. Le principali galassie di questo ammasso sono visibili anche con piccoli strumenti. C’è poi M104, la Galassia Sombrero, una delle bellissime galassie immortalata da Hubble Space Telescope, che si trova sempre nella Vergine anche se fuori dall’’ammasso. Insomma, per gli amanti delle galassie, la costellazione della Vergine è senz’altro uno dei luoghi preferiti della volta celeste.
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di Luca Nardi www.wired.it 2023-04-27 04:50:00 ,