L’arco di Thousand-Year Blood War è incentrato sulla vendetta dei Quincy, rei di un attacco a sorpresa alla Soul Society che si traduce in una strage e nell’inizio di una lunghissima battaglia densa non solo di duelli avvincenti, ma anche di colpi di scena, rivelazioni spiazzanti sul passato dei protagonisti, tradimenti e una valanga di decessi ammazzati. La vittoria dei fortissimi Shinigami non è scontata, perché i Quincy hanno un asso nella manica che riguarda il bankai, ovvero l’attacco finale dei Mietitori “sbloccato” da anni di duro allenamento. La trasposizione dell’arco della Guerra dei Mille Anni di Sangue è, come accennato, la ripresa della parabola di Ichigo senza fratture temporali. Il sequel si apre su due giovani, l’entusiasta Yuki Ryuunosuke e il fifone Madarame Shino, Mietitori soccorsi poco prima di soccombere a un’orda di Hollow: vengono salvati in extremis da Ichigo & co, e il cui ingresso è spettacolare, entusiasmante e gratificante per il pubblico nostalgico.
Intanto, uno dei dipartimenti della Soul Society individua una strage di Hollow immane e misteriosa; assieme all’apparentemente inspiegabile comparsa dell’Arrancar Asguiaro Ebern che precede un selvaggio attacco alla Soul Society questi due eventi decretano l’inizio di una feroce faida tra Shinigami e Quincy. La sceneggiatura, specialmente nelle prime battute, è sapientemente corredata di dettagli narrativi che aiutano e semplificano la comprensione della storia anche ad arruginiti e neofiti, restituendo quella familiarità perduta – o meglio, interrotta – con la saga horror, per poi lasciare lo spettatore a confrontarsi con una trama più complessa dove le relazioni – amicizie, rivalità, affetti – e il relativo stato mentale derivante dalla gestione emotiva dei rapporti giocano un ruolo fondamentale nell’esito di ciascuno scontro. Non basta la forza per vincere, Bleach è anche una sfida della mente. Va sottolineato che la versione originale dell’arco aveva subito una drastica contrazione: la sua trasposizione affretta ancora di più gli eventi, adottando un ritmo frenetico che a volte penalizza la comprensione.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2023-07-06 11:25:36 ,