Il mercato gli smartphone pieghevoli è già in calo e a raccontare questo scenario, registrato per la prima volta nella breve storia di questi particolari dispositivi mobile, sono i dati di vendita relativi all’ultimo periodo fiscale. Il calo non è esagerato, a fatica l’1%, ma questa percentuale negativa è del tutto inaspettata se si considera quanto sia nuovo questo segmento e soprattutto se si tirano in ballo le poderose campagne di marketing per accompagnare ogni nuovo lancio. Dai modelli a libretto a quelli a conchiglia, con prezzi ormai che coprono una forbice da poco più di 500 a circa 2000 euro, i foldable stanno dunque affrontando un primo declino, il primo passo verso un abisso?
I dati arrivano dalla società Counterpoint e si riferisce alle performance da anno a anno riferite al terzo trimestre del 2024, con un calo complessivo dell’1%. Come spesso accade, la principale causa è chi un settore lo guida e con ampio margine ovvero Samsung: la società coreana che è stata la prima tra le big a fissare sugli smartphone pieghevoli investendo milioni in inchiesta e sviluppo e in promozione, ha segnato un calo di vendite del 21%, trascinando verso il basso l’intero compartimento. Non è infatti bastata la crescita di tutti gli altri produttori, in primis Xiaomi (+185%), Motorola (164%) e Honor (+121%), che salgono in triplice percentuale, ma che producono solo una piccola parte di foldable rispetto al resto del loro catalogo. Risulta dunque particolarmente significativo il calo del leader del segmento, con la linea Z Fold (a libretto) che ha venduto un po’ in modo migliore di Z Flip (a conchiglia), ma in generale peggiorando i numeri dell’anno scorso.
Ricordiamo che Idc prevedeva in realtà un aumento delle vendite dal 2023 al 2024 dei pieghevoli, da 18,1 a 25 milioni di unità: prendendo ancora per buona questa stima, i foldable rappresentano comunque una minima fetta della grande torta degli smartphone, che conta su ben 1,24 miliardi di unità (sempre secondo i dati Idc): intorno al 2% delle vendite.
Non sorprende nemmeno che la primissima società a uscire con uno smartphone pieghevole abbia già dichiarato bancarotta. Royole Technologies (ve la ricordate?) aveva lanciato il suo FlexPai nel 2018 anticipando di qualche mese Samsung, salvo poi riscontrare grossi problemi di affidabilità e una qualità finale molto scarsa: sei anni dopo, la sua storia è già arrivata al capolinea. Tra i principali limiti dei pieghevoli non c’è solo il prezzo, ma anche i contro di un design spinto al limite quindi una struttura meno solida dei modelli standard che può portare a danni ben più gravi e, soprattutto, più costosi da riparare.
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di Diego Barbera www.wired.it 2024-11-28 10:42:00 ,