Fuori Barbenheimer, dentro Glicked (o, se preferite, Wickiator). Nell’estate 2023 – che nei tempi di social veloci come TikTok sembra già un’era geologica fa – era tutto un parlare di Barbenheimer. Il fenomeno, che ha appunto pervaso i trend social, ma anche la moda, il merchandising e tante forme di intrattenimento come la comicità televisiva, aveva trovato origine dal fatto che due dei film più attesi di quell’anno, la celebrazione pink-zuccherosa Barbie e il drammone storico Oppenheimer, uscivano negli Stati Uniti lo stesso giorno, il 21 luglio 2023. I film di Greta Gerwig e Christopher Nolan, che non potevano essere più diversi, catalizzavano in qualche modo due tipi di pubblico opposti – spettatori molto pop ed edonistici da una parte, quelli più impegnati e celebrarli dall’altra – ma per certi versi anche paradossalmente sovrapponibili, come dimostrano le doppie proiezioni fatte negli Stati Uniti. In generale, oltre a essere un trend virale, Barbienheimer ha dimostrato che, coi titoli giusti, si può ancora creare un evento attorno alla visione dei film nelle sale, un evento che diventa pervasivo e principale nel dibattito pubblico.
Allo stesso modo un’altra sfida per certi versi molto simile si sta consumando in queste settimane: il sequel epico Il Gladiatore II, diretto da Ridley Scott e con un cast testosteronico che comprende Paul Mescal, Pedro Pascal e Denzel Washington, è uscito tra il 14 e il 15 novembre nelle sale di tutto il mondo e ha già riportato incassi record, quasi 90 milioni di dollari, una cifra destinata a gonfiarsi generosamente quando la pellicola arriverà anche nelle sale degli Stati Uniti il 22 novembre; lo stesso giorno in cui, sempre negli Stati Uniti, uscirà Wicked, il già acclamatissimo adattamento cinematografico del celebre musical, che vede come protagoniste Ariana Grande e Cynthia Erivo. Anche qui ci troviamo di fronte a due ambiziosi produzioni filmiche che usciranno nello stesso giorno nei cinema statunitensi e che si contenderanno in modo diametralmente opposto le attenzioni del pubblico.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-11-19 15:47:00 ,