Inoltre, Foodinho dovrà garantire che le decisioni prese dagli algoritmi sulla gestione dei rider siano sempre sottoposte alla verifica di operatori umani adeguatamente formati. In questo modo, i lavoratori potranno far valere il loro diritto di esprimere la propria opinione e contestare gli effetti delle decisioni automatizzate. Un principio ribadito anche dallo Statuto dei lavoratori in materia di controlli a distanza.
Per quanto riguarda la geolocalizzazione, il Garante ha ordinato alla piattaforma di inserire sui dispositivi dei rider un’icona che segnali quando il Gps è attivo e di disattivarlo quando l’app viene messa in background. “I rider devono essere sempre consapevoli di quando vengono tracciati”, sottolinea l’Autorità. Ancora, Foodinho dovrà adottare tutte le misure tecniche e organizzative per impedire usi discriminatori dei sistemi di feedback e rating da parte di clienti e partner commerciali.
Ma quanto tempo avrà la piattaforma per adeguarsi? E i rider coinvolti riceveranno qualche forma di indennizzo per la violazione della loro privacy? Il Garante non lo specifica nel suo comunicato, ma è probabile che questi dettagli siano indicati nel testo completo del provvedimento notificato a Foodinho. Di certo c’è che l’azienda dovrà attivarsi in tempi rapidi per mettersi in regola ed impedire ulteriori sanzioni. Resta da capire se le nuove misure di tutela della privacy avranno qualche impatto concreto sul servizio offerto da Foodinho ai clienti, ad esempio sui tempi di consegna o sulla disponibilità dei rider.
I precedenti e il contesto normativo
Quella del Garante non è la prima bacchettata per Foodinho. Già nel 2021, infatti, l’Autorità aveva sanzionato la società per 2,6 milioni di euro, riscontrando diverse criticità nel trattamento dei dati dei rider. d’altra parte, Glovo non è certo l’unica realtà del food delivery finita nel mirino delle autorità garanti. Anche altri colossi del settore, come Deliveroo, Just Eat e Uber Eats, sono stati oggetto di indagini e sanzioni in diversi paesi europei, dalla Spagna ai Paesi Bassi. Segno che il tema della tutela della privacy dei lavoratori delle piattaforme digitali è sempre più al centro dell’attenzione della politica.
Non a caso, il nuovo provvedimento del Garante arriva proprio mentre a livello Ue si sta discutendo di come migliorare le condizioni di lavoro dei rider. Lo scorso 11 novembre, infatti, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la direttiva 2831 del 2024, che introduce una serie di diritti e tutele per i lavoratori delle piattaforme digitali. Tra questi, proprio la possibilità di contestare le decisioni prese dagli algoritmi e di ottenere spiegazioni sul loro funzionamento. Una coincidenza temporale che sembra suggerire una convergenza di intenti tra le autorità nazionali ed europee nel garantire maggiori tutele ai rider, anche sul fronte della privacy. Resta da capire se queste iniziative basteranno a raggiungere l’obiettivo o se serviranno interventi normativi più incisivi, come chiedono da tempo i sindacati.
ma, c’è attesa per capire se ci saranno conseguenze anche per la capogruppo spagnola GlovoApp23, proprietaria di Foodinho. Al momento, la società è oggetto di un’indagine autonoma dell’autorità garante spagnola (Aepd), che sta collaborando con il Garante italiano. Non si esclude che possano arrivare nuove sanzioni e prescrizioni anche per la casa madre.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-11-22 14:20:00 ,