La Juve vince la quinta partita di fila, mette la freccia, sorpassa l’Inter. Prima da sola, come non capitava da quasi 4 anni. Era l’estate 2020 e Sarri sistemava in bacheca il nono scudetto consecutivo, l’ultimo della serie, festeggiato senza enfasi. Nessuno, quel giorno, avrebbe immaginato il calvario bianconero nei successivi 1268 giorni. Oggi la Signora è di nuovo in vetta, un traguardo virtuale visto che l’Inter dovrà recuperare la partita con l’Atalanta, però lo stesso significativo. Allegri intende restare lassù almeno sino al 4 febbraio, quando andrà a San Siro nella sfida che indirizzerà la corsa scudetto, e al tempo stesso si augura che la nuova classifica possa diventare il trampolino di lancio per la sua creatura.
Vlahovic, momento d’oro
Da guardia a ladro, usando la metafora dello stesso Max
, nella gelida notte di via Del Mare, dentro una partita facile solo alla fine e risolta dal solito Vlahovic, alla seconda doppietta consecutiva, 11 le reti totali in campionato, 6 nelle ultime 5 giornate. Un centravanti ritrovato, il trascinatore della nuova regina. Il serbo la sblocca con una mezza rovesciata e poi con una zampata trascina in rete il colpo di testa di McKennie. Due gol nella ripresa, nello spazio di 9 minuti. Il Lecce, che in casa non perdeva dal 28 ottobre contro il Torino, è annichilito. La Juve diventa padrona. Il 3-0 di Bremer sigilla la 300ª vittoria in serie A di Allegri. Ma dietro il largo risultato si nasconde una partita infida, che la Juve doma con la pazienza dei forti, sapendo soffrire come sempre e attendendo il momento giusto per colpire. Una squadra matura e spietata.
Lecce coraggioso
D’Aversa chiude gli spazi e alterna il palleggio corto ai lanci lunghi nel tentativo di sorprendere i rivali. La Juve sente la mancanza di Rabiot nel cuore del centrocampo e avrebbe bisogno delle accelerazioni fulminanti di Chiesa. I giovani, stavolta, danno un contributo minimo. Miretti gioca tanti palloni, ma sceglie quasi sempre la soluzione sbagliata e Yildiz fatica a trovare la posizione accanto a Vlahovic e ad accendersi (lo farà solo in occasione del primo gol). Gli allegriani ci provano e sono anche sfortunati: l’incornata di McKennie, dopo l’angolo di Miretti, viene salvata sulla linea, sempre di testa, da Krstovic, stavolta meglio da difensore occasionale che da centravanti. Vlahovic non arriva in tuffo sul cross teso da destra di Cambiaso, che parte ala ma viene quasi subito dentro il campo per provare a rompere gli equilibri salentini.
Il gol con cui Vlahovic ha sbloccato la partita
Il Lecce non trema: corto, lucido, attento. E nella ripresa, dopo aver invocato un rigore per una spallata di Bremer a Almqvist, si fa ingolosire dagli affanni della Signora e così cercando il colpo da 3 punti si allunga esponendosi al contropiede fatale della chirurgica Signora che sa sempre cogliere l’attimo. L’Inter è scintillante, dominante, implacabile. Ma la Juve spartana di Max non perde un colpo. Secondo 3-0 consecutivo. E tiene la porta immacolata ancora una volta: sono 12, come l’Inter. Il duello è appena cominciato.
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2024-01-21 22:07:30 ,