Gong Yoo gira Goblin, Train to Busan e A Man and a Woman, dramma “alla francese” su una coppia di amanti nello stesso anno, nello stesso anno, diventando l’attore coreano più famoso del pianeta e provocandone la decisione di un temporaneo ritiro dalle scene. Ritiro che, per fortuna, è durato pochi anni. Lo iato precedente nella sua carriera, avvenuto nel 2008 faticosamente dopo il successo di Coffee Prince, era coinciso con i due anni di leva (obbligatoria in Corea) dal quale è uscito con una personalità più mite, serafica e compiacente. Da quel momento, i ruoli di Gong Yoo sono tutti impegnati – dal film di denuncia Silenced, ispirato ai casi veri di pedofilia (e presentato al Far East Festival nel 2011), all’action The Suspect su un disertore nordcoreano, fino al delicato film femminista Kim Ji-Young: Born 1982 e al cupo thriller fantascientifico Seobok.
Dopo la lunga pausa lontano dal cinema e dalla televisione, trascorsa a pescare – la sua passione – sull’isola di Jeju, Gong Yoo è tornato a recitare in tre serie – tutti di Netflix – nell’arco di tre anni: nella fantascientifica The Silent Sea del 2021 veste i vestiti di uno sereno soldato astronauta dal collo tatuato in missione sulla Luna; in **La valigia – The Trunk **è un uomo ricchissimo e depresso vittima di una moglie manipolatrice che ritrova l’amore e sé stesso; nella seconda stagione di Squid Game, svela il lato oscuro del suo personaggio in quello che è sia il suo primo ruolo da villain che la sua interpretazione migliore e più estrema a oggi.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2025-01-08 11:30:00 ,