Google Bard arriva finalmente in Italia, portando con sé un approccio più responsabile alla gestione dei dati degli utenti e nuove funzionalità che li aiutano a personalizzare al meglio l’esperienza dell’AI. Conoscendo le rigide regolamentazioni della Ue, infatti, il colosso tecnologico ha collaborato con esperti della sicurezza e della privacy per riuscire a integrare nuove misure per “aiutare le persone a gestire le proprie informazioni in modo responsabile”. Quando si interagisce con Bard, Google raccoglie “le conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni sull’utilizzo” al fine di migliorare i propri prodotti, ma ora saranno gli utenti a scegliere per quanto tempo i propri dati rimarranno archiviati nel loro account. Per impostazione predefinita, la società memorizza i dati d’uso di Bard per 18 mesi, ma sarà possibile “modificare questa durata a 3 oppure 36 mesi”, o addirittura disattivare questa opzione ed esportare le proprie informazioni personali.
Il focus sulla sicurezza e sulla privacy, però, non è la sola novità di Bard. A partire da oggi, come abbiamo anticipato, l’AI di Google sarà disponibile in più di 40 lingue – tra cui arabo, cinese, hindi e spagnolo – in molti paesi del mondo, tra cui il Brasile e i membri dell’Unione Europea. E in occasione dell’espansione del suo chatbot, Google ha aggiunto nuove e interessanti funzionalità per gli utenti. A partire dalla possibilità di ascoltare Bard leggere le risposte ad alta voce, o da quella di “cambiare il tono e lo stile delle risposte” sulla base di cinque diverse opzioni: semplice, lunga, corta, professionale o informale. Un’opzione utile nel caso in cui si voglia chiedere all’AI di scrivere un contenuto che risponda a specifiche esigenze di comunicazione, ma che al momento è disponibile soltanto in lingua inglese.
Inoltre, per aumentare la produttività di Bard, Google ha presentato quattro nuove funzionalità esclusive, tra cui un’opzione per “fissare, rinominare e riprendere le conversazioni”, così da sfruttare a pieno le potenzialità dell’AI in qualunque momento gli utenti ne abbiano bisogno. Altrettanto interessanti sono le funzionalità per condividere le risposte di Bard con i propri contatti e per “esportare codice Python in Replit, oltre che in Google Colab”. Infine, la novità che più sembra aver attirato l’attenzione è l’integrazione con Google Lens, che permette finalmente di utilizzare le immagini nel prompt, così da avere “più informazioni su una foto, o trovare
ispirazione per una didascalia”.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-07-13 08:23:25 ,