A partire dal 4 gennaio 2024 Google disabiliterà i cookies per l’1% degli utenti di Chrome, ovvero circa 30 milioni di persone. Un’azione annunciata dallo stesso colosso tecnologico, che muove così i primi passi del progetto Privacy Sandbox, che punta a sostituire i cookies con un sistema di tracciamento più rispettoso della privacy degli utenti. Non a caso, già dall’inizio di quest’anno Google ha cominciato a introdurre un nuovo set di strumenti che consentiranno al browser stesso di monitorare ciò che un utente fa online, così da rendere più semplice l’eliminazione dei cosiddetti “cookie di terze parti”. Questo significa che Chrome raccoglierà i vostri dati di navigazione e vi inserirà all’interno di una categoria ben definita, così da sottoporvi annunci pubblicitari perfettamente personalizzati. Ma il browser non avrà ben chiara la vostra identità, il che proteggerà la vostra privacy.
“Stiamo apportando uno dei più grandi cambiamenti al funzionamento di Internet in un momento in cui le persone, più che mai, fanno affidamento sui servizi e sui contenuti gratuiti offerti dal web – ha detto Victor Wong, direttore senior di Google della gestione del prodotto per Privacy Sandbox, in un’intervista rilasciata a Gizmodo nell’aprile di quest’anno -. La missione del team di Privacy Sandbox in generale è quella di mantenere l’attività delle persone privata su una Internet libera e aperta, e ciò supporta la missione aziendale più ampia, ovvero garantire che le informazioni siano ancora accessibili a tutti e utili”.
E così, al fine di garantire la piena sicurezza degli utenti, a breve Google comincerà a eliminare i suoi cookies. Questo significa che, se siete tra l’1% dei fortunati, il prossimo 4 gennaio visualizzerete un popup che vi notifica la “Protezione antitracciamento” – così la chiama il colosso tecnologico – per impostazione predefinita. E quando questa viene attivata, vedrete un piccolo logo a forma di occhio nella barra dell’url, che vi conferma la reale scomparsa dei cookies dal vostro browser. Certo, quali siano i requisiti necessari per entrare nell’1% dei fortunati non è chiaro, ma quello che è certo è che questo cambierà per sempre la loro esperienza di internet. Navigare in rete sapendo che il browser protegge la propria privacy non è cosa da poco, ma questo potremo confermarlo soltanto tra qualche mese.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-12-15 15:29:47 ,