Google, perché funziona sempre peggio

Google, perché funziona sempre peggio

Google, perché funziona sempre peggio


Google è in difficoltà. L’azienda americana non riesce a risolvere il problema delle recensioni fasulle di prodotti che sfruttano astutamente le tecniche di ottimizzazione dei motori di ricerca (Seo) per migliorare l’indicizzazione e posizionarsi tra i primi risultati. Lo dimostra un recente studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lipsia e l’Università Bauhaus di Weimar. Lo studio, intitolato Google sta peggiorando? Un’indagine longitudinale sullo spam Seo nei principali motori di ricerca”, è il frutto di un anno di analisi e osservazione su Google, Bing e DuckDuckGo.

Il team ha scoperto che “le pagine con il ranking più alto sono in media più ottimizzate e più monetizzate attraverso il marketing di affiliazione“. L’affiliate linking è un meccanismo che consente agli editori o possessori di siti web di incassare una percentuale sugli acquisti effettuati dai loro lettori. Ogni volta che un utente clicca su un link di un prodotto presente in una guida all’acquisto o una recensione viene rinviato direttamente su un sito e-commerce o il negozio online di un marchio. Se procede all’acquisto di qualsiasi oggetto presente su tali siti, l’editore riceve una piccola percentuale della cifra pagata. Questa attività consente da anni a molti magazine online il sostentamento. Niente di illegale o sbagliato: il problema sorge quando però si abusa di questa pratica. Il web si sta popolando sempre di più di contenuti editoriali scadenti solo per incrementare i ricavi ottenuti in questo modo. Il punto nevralgico è quindi il Seo e la costante ricerca di stratagemmi per ingannare Google e conquistare la cima delle pagine dei risultati. Tutti i motori di ricerca modificano regolarmente gli algoritmi per bloccare il fenomeno, ma di solito gli effetti sono solo temporanei, perché si trovano sempre nuovi modi per finire in cima alle ricerche.

Google sta peggiorando Un'indagine longitudinale sullo spam Seo nei principali motori di ricerca

Numero di pagine di un sito attraverso diverse scansioni

Cosa sta succedendo

I ricercatori sostengono che Google, Bing e DuckDuckGo condividono lo stesso problema e che di fatto stanno perdendo la battaglia con lo spam Seo. E la preoccupazione in relazione al futuro non può che montare ulteriormente soprattutto se si considera l’efficienza dell’intelligenza artificiale generativa. Si tratta dell’ennesimo campanello di allarme. Nel novembre scorso The Verge è stato fra i primi a puntare il dito sugli esperti Seo responsabili di questa falla nel sistema. Ovviamente non ha senso prendersela con l’intera categoria di professionisti, ma bisogna rendersi conto che il problema esiste e non è di facile risoluzione.

“Un gran numero di utenti social pensa che i motori di ricerca stiano diventando sempre meno capaci di trovare contenuti genuini e utili”, scrivono i ricercatori. “Un flusso di contenuti di bassa qualità continua a sommergere qualsiasi tipo di informazione utile nei risultati di ricerca”. In effetti l’analisi approfondita ha svelato che spesso le query nella stringa di ricerca producono nei risultati elenchi di contenuti editoriali scadenti, che, in alcuni casi, fanno pensare ci sia pure lo zampino dell’intelligenza artificiale.

Abbiamo scoperto che la maggior parte delle recensioni di prodotti meglio indicizzate nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca commerciali utilizzano il marketing di affiliazione, e quantità significative sono veri e propri Seo spam di recensioni di prodotti. Troviamo anche forti correlazioni tra il posizionamento nei motori di ricerca e il marketing di affiliazione, nonché una tendenza verso contenuti semplificati, ripetitivi e potenzialmente generati dall’intelligenza artificiale”.



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di Dario d’Elia www.wired.it 2024-01-18 16:16:12 ,

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