In questi giorni Google ha rivelato di aver avviato un esperimento per cercare di capire quale sia l’impatto delle notizie nei risultati di analisi sulle esperienze dei suoi utenti. Secondo quanto riferito dallo stesso colosso tecnologico, l’esperimento avrebbe dovuto interessare nove paesi europei – Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Francia e Spagna – in cui l’1% degli utenti non avrebbe visualizzato gli articoli degli editori di notizie con sede nell’Unione Europea nei risultati di analisi e in Google News, così da valutare l’impatto che questi hanno sull’esperienza degli utenti di Google e sul traffico verso i siti degli editori.
La ragione dietro l’esperimento potrebbe stare nel fatto che Big G, secondo le direttive dell’Eu sul copyright, deve pagare editori e siti d’informazione per usare le loro notizie. Da qui la analisi di una appiglio e il test. Sfortunamente, le cose non sembrano essere andate come dovevano. Stando a quanto riportato da TechCrunch, un giorno dopoché il colosso tecnologico ha reso il suo test di pubblico dominio, il Syndicat des Editeurs de la Presse Magazine francese si è appellato al Tribunale commerciale di Parigi per lamentarsi che il test di Google fosse in “contrasto con gli impegni assunti dall’azienda nei confronti dell’Autorità francese per la concorrenza nel 2022”.
Secondo gli accordi, infatti, Big G non deve in alcun modo influire “sull’indicizzazione, la classificazione o la presentazione dei contenuti inclusi da Google nei suoi prodotti e servizi”. Pertanto, il Tribunale commerciale di Parigi non solo ha accolto la richiesta del SEPM, ma ha anche ordinato a Google la sospensione di questo progetto, “soggetto a un’ammenda fino a 900.000 euro al giorno, in attesa della decisione del giudice”. Di tutta risposta, la compagnia si è affrettata a eliminare la Francia dall’elenco dei paesi interessati dal test.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-11-15 17:05:00 ,