Si avvicina sempre di più il giorno in cui verranno eliminati i cookie di terze parti su Chrome, Google Ads e Display & Video 360 e il settore delle inserzioni pubblicitarie online si trova davanti a un importante momento di scelta su quale percorso intraprendere per garantire un’esperienza basata sui reali interessi dei visitatori, rispettando però appieno le richieste sulla privacy. Google ha sperimentato una serie di soluzioni bilanciate e efficaci per soddisfare sia gli utenti sia le normative più recenti.
Alcuni player del settore sono orientati verso il blocco completo della pubblicità personalizzata a scapito di forme di tracciamento più intrusive come il cosiddetto fingerprinting ovvero un’impronta digitale che viene prodotta creando un profilo unico basato per esempio su hardware, software, componenti aggiuntivi fino a scendere a dettagli come le preferenze delle impostazioni o delle configurazioni; qualcosa che viene già bloccato da diversi browser dato che può comportare un tracciamento continuo e che va oltre anche la navigazione anonima. Altri esponenti del settore stanno costruendo identificatori alternativi per tracciare le persone, ma Google ha scelto di utilizzare una combinazione di segnali incentrati sulla tutela della privacy: le sperimentazioni si sono così concentrate sulle varie declinazioni come soluzioni come segmenti di affinità, in-market, segmenti di pubblico personalizzati fino ai segmenti demografici sulla rete display.
L’esperimento è stato condotto nel primo trimestre del 2023 con le piattaforme pubblicitarie di Google che hanno optato per un mix di informazioni contestuali, Topics API di Privacy Sandbox e identificatori proprietari come gli identificatori forniti dai Publisher sempre nel pieno rispetto della privacy. Sono stati dunque creati due gruppi con uno che utilizzava le nuove soluzioni e uno basato sui cookie di terze parti e il risultato è stato positivo per i nuovi indicatori che hanno visto una minima diminuzione della spesa degli inserzionisti. Il tutto è confortato anche da strumenti basati su intelligenza artificiale e machine learning che possono ottimizzare il targeting e massimizzare le conversioni una volta rimossi i cookies di terze parti. I test continueranno nel prossimo futuro, con Google che si impegna a condividere i risultati per migliorare man mano l’evoluzione dell’innovazione.
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di Diego Barbera www.wired.it 2023-04-18 13:36:52 ,