Sono anni che sentiamo proclami per mettere fuori gioco la GORI, acronimo di GESTIONE OTTIMALE DELLE RISORSE IDRICHE (e quando diciamo ottimale è una parola grossa), intere campagne elettorali basate sull’odio che la gente ha per questo ente che ha trasformato un bene primario come l’acqua, in un vero e proprio salasso legalizzato per i cittadini.
Non sono in molti a sapere come funziona, ma la bolletta la conosciamo tutti, è la bolletta FEUDALE, che include spese di acquedotto per 500 euro, depurazione 120 euro, 60 euro di fognatura.
Totale quasi 700 Euro, ai quali vanno sottratte 320 euro per bollette di ACCONTO precedenti.
Insomma l’affare acqua è un bellissimo affare, bene primario, è vitale almeno quanto l’aria, che prima o poi affideranno in gestione ai privati ad una società chiamata GORA (dove la A finale sta per Aeree), che sarà ancora più fruttuosa, perchè i tempi per il distacco saranno molto più brevi, e la corsa a pagare sarà ancora più veloce attaccati ad una bombola di ossigeno.
L’ACQUA E’ UN BENE PUBBLICO, che alcuni politici senza scrupoli qualche anno fa, hanno di fatto reso privato, senza nessun rispetto per la vita dei cittadini, mettendoli alla mercè di un carrozzone basato sulla politica e probabilmente sulle clientele. Una società per azioni (privata) alla quale abbiamo ceduto allegramente, come succede spesso in Italia, il nostro rapporto con un bene vitale, per farcelo erogare ai prezzi più assurdi, inconcepibili, inammissibili, da acqua minerale Perrier.
La Campania, tra l’altro, è tra le tre regioni di cui si sta interessando la Corte di giustizia europea, in particolare sulla scrivania dei magistrati si trova il fascicolo che riguarda i cittadini che negli anni hanno avuto a casa le bollette con la voce depurazione.
Non pensiate che i Comuni siano le vittime di questo giochetto. Anche i sindaci che demagogicamente fanno la crociata per l’acqua pubblica, con il tempo e con gli incassi (I Comuni detengono il 49% della società), sono sempre meno battaglieri e temerari, in quanto possono comodamente additare l’ente esterno che salassa i propri cittadini, incassare senza sporcarsi le mani e non perdere il proprio consenso, potendo continuare a fare demagogia comodamente.
In queste ore si è riunita a Pompei in assemblea straordinaria la Rete dei sindaci di ATO 3, per protestare contro l’ingerenza della Regione per la nomina del Consiglio di Amministrazione della GORI.
Ma una vera assemblea con all’ordine del giorno le misure attuative per uscire dall’incubo GORI è di la da venire.
Questo l’elenco dei comuni partecipanti che hanno sottoscritto un documento in cui si contestano le scelte verticistiche e, ancora una volta, l’espropriazione delle proprie competenze sul servizio idrico integrato: Angri, Casalnuovo, Cicciano, Lettere, Marigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Palma Campania, Piano di Sorrento , Pompei, Roccapiemonte, Roccarainola, Sarno, Siano, Santa Maria La Carità, San Vitaliano, Sant’Antonio Abate, Saviano, Scisciano, Torre del Greco
feliceiovino
#perchèvivoqui