Gravina: “Il calcio non è solo bilanci”. Mancini: “A chi ha talento dobbiamo dare il tempo di sbagliare e crescere” – Calcio

Gravina: “Il calcio non è solo bilanci”. Mancini: “A chi ha talento dobbiamo dare il tempo di sbagliare e crescere” – Calcio


“La Superlega è un concetto di crescita sbagliato. La ripresa economica del calcio deve andare di pari passi con quella sociale ed etica”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è stato uno dei protagonisti dell’incontro “L'(in)sostenibile leggerezza del calcio” che si è tenuto mercoledì 30 marzo all’Università “La Sapienza” di Roma. “La nostra è una dimensione economica che molti leggono attraverso una serie di parametri legittimi: bilanci, ricavi, costi o perdite – ha aggiunto -, ma il calcio va oltre la regola del bilancio. Ha un impatto sociale”. Per questo Gravina ha tenuto a parlare agli studenti di Economia di sostenibilità “integrale” a cui “la federazione lavora da tempo”. Il presidente della Federcalcio ha poi precisato come il calcio impatti sul Pil del Paese per 0.58%. “Tutto genera interessi, ma quando cresce la dimensione economica bisogna far crescere anche quella sociale. Ad esempio stiamo consegnando in Ucraina 24mila capi d’abbigliamento della Nazionale per un valore di 400mila”.

Il ct Roberto Mancini tra gli studenti dell'Università "La Sapienza" di Roma

Il ct Roberto Mancini tra gli studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma 

Quanti giovani italiani giocano a calcio

Di fronte ai giovani che hanno riempito l’aula “Ezio Tarantelli” il numero uno della Figc ha fatto capire bene, attraverso i numeri, l’importanza sociale del calcio in Italia. “Abbiamo 1,4 milioni di tesserati, tra cui 833 mila bambini e ragazzi tra i 5 e i 16 anni. Cioè il 20 % degli under 16 italiani. Per questo incontri come quello di oggi sono fondamentali al movimento – ha concluso dopo aver risposto alle domande della professoressa Pasqualina Porretta, che ha coordinato la mattinata – per ricevere nuova linfa”.

Mancini: “Pochi italiani convocabili in Nazionale, siamo in difficoltà”

In apertura dell’evento applausi, flash e richieste di selfie per il ct della Nazionale, Roberto Mancini. “Sono stato fortunato col calcio, non so quale Facoltà avrei scelto se avessi proseguito nel mio percorso di studi”, ha detto prima di precisare che “perseveranza e passione sono gli elementi necessari per emergere in qualsiasi lavoro si decida di fare”. E prima di rispondere alla domanda sui pochi italiani convocabili in azzurro: “Il problema esiste da molti anni, adesso si è accentuato. Siamo in difficoltà nel trovare nuovi talenti. Nel calcio di oggi manca la possibilità di farli esprimere, non c’è il tempo di cui hanno bisogno per superare le difficoltà iniziali. Attraverso gli errori si impara, non si può essre perfetti. I giovani imparano in fretta, basta un po’ di pazienza. Ma nel nostro mondo ce n’è poca perché conta il risultato”. Sui criteri di scelta dei giocatori il ct ha spiegato che “le qualità tecniche sono ovviamente il primo requisito. Dopo, però, conta anche il comportamento e come si lega con i compagni di squadra. Ho scelto questa filosofia per stilare la lista dei convocati per l’Europeo. Ha pagato, è stata la nostra forza”.

All’incontro hanno dato il proprio contributo anche il presidente della Facoltà di Economia, Fabrizio D’Ascenzo, i giornalisti Alessandro Giudice e Marco Bellinazzo, Maurizio Longhi, presidente di Bcc Roma, Ernesto Vetrano, sindaco di Bcc Roma, Antonella Baldino, presidente dell’Istituto di credito sportivo, ed Eugenio Gaudio di Fondazione Roma Sapienza.



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