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“App non legge loro Qr code. Clienti collaborativi, niente file”
(ANSA) – NAPOLI, 06 AGO – Da stamane obbligo di green pass anche per chi vuole fare colazione nei salottini liberty con vista su Palazzo Reale dello storico caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento a Napoli.
Nel caffè – tappa obbligata di tanti Capi di Stato e monarchi – un cameriere presidia l’accesso al salottino dagli stucchi ottocenteschi chiedendo ai clienti di esibire il certificato di avvenuta vaccinazione. “Al momento nessun problema – fa sapere il titolare Massimiliano Rosati – anche in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza dei clienti d’estate privilegia i tavoli all’esterno. Tuttavia qualcuno, più sensibile all’arte, ci ha chiesto comunque di poter stare dentro e allora scatta l’obbligo di esibire il green pass. Da parte dei clienti stiamo riscontrando la massima collaborazione e perfino qualche eccesso di zelo. Come quei turisti svizzeri che oltre alla certificazione sono venuti con i passaporti in mano”. Quasi tutti, spiega Rosati , “hanno il green pass già scaricato, altri invece mostrano il qr code. In tal caso il nostro personale attraverso l’app scaricata sul cellulare procede a verificare l’autenticità del codice. E abbiamo riscontrato che l’app non legge il qr code di chi proviene dal Regno Unito che è un paese extra Ue. Questo provoca qualche rallentamento nell’accoglienza dei clienti ma basta che usciamo fuori da questo incubo quanto prima che va tutto bene”. “Al momento – conclude il titolare dello storico caffè – non posso dire di aver registrato una contrazione di clienti, anche se è ancora troppo presto per tirare le somme”. Qualche lamentela arriva invece dai bar più piccoli e meno turistici del Gambrinus cui non vanno giù “i compiti di polizia che la normativa sul green pass ci assegna”.
(ANSA).
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