Torre del Greco. Le ferie non fermano la marcia delle ruspe all’ombra del Vesuvio. Anzi, a dispetto del periodo estivo, si intensifica – complici le sentenze firmata dalla procura generale presso la corte di appello di Napoli – la lotta al «mattone selvaggio». Tra la fine del mese di agosto e l’inizio del mese di settembre, infatti, dovrebbero essere una decina le opere fuorilegge destinate all’abbattimento. Ma entro la fine del 2022, vista la pila di fascicoli in attesa di «verdetto definitivo» accumulata al secondo piano di palazzo La Salle, le demolizioni potrebbero sfiorare quota 30.
Gli abusi edilizi
Tra gli interventi realizzati senza alcuna autorizzazione e in spregio alle attuali norme edilizie ci sono le «semplici» veranda realizzate sul balcone di abitazione per ricavare un ulteriore cucinino al servizio della propria abitazione oppure i garage costruiti con lamiere in ferro e i depositi in muratura per gli attrezzi da campagna. Oppure la cantina ricavata in un sottoscala e il ripostiglio «nato» grazie a un incastro di tramezzi. E poi ci sono ampliamenti di decine di metri quadrati e interi immobili spuntati dal nulla, con buona pace di licenze e permessi. Sono in tutto una decina gli abusi edilizi finiti nell’ultima «lista nera» stilata dai vertici dell’ufficio tecnico del Comune e sanzionati con ordinanze di demolizione da eseguire entro la fine dell’estate. In attesa di fare piena luce sulla questione-condoni – un argomento ultimamente «sparito» dall’agenda politica del sindaco Giovanni Palomba, con buona pace delle 11.000 pratiche in giacenza in municipio – non si ferma la crociata dell’ente di palazzo Baronale per abbattere gli scempi realizzati all’ombra del Vesuvio. Il giro di vite – sollecitato dalla procura di Torre Annunziata, oggi guidata da Nunzio Fragliasso – punta a cancellare gli sfregi al territorio portati a termine prevalentemente in periferia. Gli abusi edilizi finiti nel mirino dei vertici di palazzo Baronale, infatti, sono in larga parte stati realizzati tra via Nazionale e via Litoranea.
La lotta senza quartiere
L’ultima valanga di ordinanze di demolizione conferma la linea dura della carovana del buongoverno, pronta a investire – a partire dall’inizio del 2020 – la bellezza di un milione di euro per buttare giù tutti gli eco-mostri realizzati in città. «Entro la fine dell’estate saranno una trentina gli abusi edilizi destinati all’abbattimento», fanno sapere dal secondo piano di palazzo La Salle. Dove, dietro sollecitazione della procura di Torre Annunziata, le pratiche per gli abbattimenti hanno cominciato a correre con una certa velocità. Il prossimo step potrebbe ora essere il «ripescaggio» delle 11.000 domande di condono in attesa di risposte da circa trent’anni. E di un pool di esperti in grado di «dare una mano» a sfoltire tutte le pratiche.
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Alberto Dortucci , 2022-08-13 06:00:40 ,