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Il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha affermato di essere stato costretto a prendere questa scelta a causa della ”escalation senza precedenti” in Cisgiordania e a Gerusalemme e a causa della ”guerra, del genocidio e della fame che si soffre nella Striscia di Gaza”. LEGGI L’ARTICOLO
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Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
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Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
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Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
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La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L’ARTICOLO
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L’APPROFONDIMENTO
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Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO
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E’ Aaron Bushnell, soldato dell’aeronautica americana, l’uomo che ha intrapreso un atto di protesta estremo in nome della Palestina. ”Non sarò più complice del genocidio\”, ha detto prima di appiccare le fiamme nel video pubblicato sui social. All’arrivo dei vigili del fuoco, gli agenti del Secret Service avevano già spento l’incendio: il soldato è stato ttasportato in ospedale ma è deceduto poco dopo. LEGGI ARTICOLO
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\”Il governo israeliano sta affamando i 2,3 milioni di palestinesi di Gaza, mettendoli in un pericolo ancora maggiore rispetto a prima dell’ordine vincolante della Corte internazionale\” sull’invio degli aiuti. Lo denuncia Omar Shakir, direttore della sezione Israelo-palestinese presso Human Rights Watch. \”Il governo israeliano – prosegue Shakir – ha semplicemente ignorato la sentenza della Corte internazionale, e in qualche modo ha addirittura intensificato la sua repressione, con l’ulteriore blocco degli aiuti salvavita\”. L’organizzazione umanitaria, ricorda come, sulla base delle \”condizioni catastrofiche\” a Gaza, il 26 gennaio 2024 la Corte ordinò a Israele di \”adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e aiuti umanitari urgentemente necessari\” e di riferire sulla sua conformità alle misure specifiche \”entro un mese\”.
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Il governo israeliano gode di un \”sostegno significativo\” negli Stati Uniti. Questa la risposta del primo ministro israeliano, Benjamyn Nethanyau, alle parole del presidente americano Joe Biden secondo cui Israele perderà il sostegno globale a causa dell’attuale composizione del governo conservatore. \”Dall’inizio della guerra ho condotto una campagna diplomatica il cui obiettivo è quello di allentare la pressione per porre fine prematuramente alla guerra e, allo stesso tempo, ottenere sostegno anche per Israele\”, ha detto Netanyahu in un video di risposta a Biden. \”Abbiamo un sostegno significativo\” negli Usa, ha continuato Netanyahu, citando un sondaggio di Harvard Harris pubblicato lunedi’ che mostra che l’82% delle persone negli Stati Uniti sostiene Israele nella sua guerra contro Hamas. \”Questo ci da’ un’altra fonte di forza per continuare la nostra guerra contro Hamas fino alla vittoria totale\”, ha aggiunto il premier israeliano. In un’intervista televisiva di ieri sera, Biden aveva detto che se Israele continua con il \”governo incredibilmente conservatore che ha\”, con il ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra \”Ben Gvir e altri, perderanno il sostegno di tutto il mondo. E questo non è nell’interesse di Israele\”.
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L’Egitto sta allestendo un terzo campo profughi nella Striscia di Gaza e sta preparando un ospedale da campo per i palestinesi sfollati a causa degli attacchi israeliani. Lo ha riferito l’emittente televisiva al-Qahera News citando fonti della sicurezza e spiegando che il campo sarà nella provincia di Deir el-Balah, nel centro di Gaza. L’Egitto ha già terminato un secondo campo a Khan Younis, nel sud di Gaza, con 400 tende, servizi igienici, acqua ed elettricità per ospitare un massimo di quattromila persone.
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\”Una maxi marcia\”. Un corteo di quattro giorni dal confine con Gaza a Gerusalemme. E’ l’ultima iniziativa in Israele dei parenti degli ostaggi trattenuti dallo scorso 7 ottobre nella Striscia. Ad annunciarla è stato il Forum degli ostaggi e dei dispersi, come riporta il sito di notizie israeliano Ynet. L’inizio della marcia è previsto per mercoledì dalla zona di Re’im per arrivare poi a Sderot, proseguire verso Kiryat Gat, Beit Guvrin e Beit Shemesh e arrivare sabato prossimo a Gerusalemme.
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Gli Stati Uniti, attraverso Usaid forniranno ulteriori 53 milioni di dollari in assistenza umanitaria urgentemente alla gente di Gaza e Cisgiordania. Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa sottolineando che \”questo porta l’importo totale dei finanziamenti annunciati dal governo degli Stati Uniti dal 7 ottobre a oltre 180 milioni di dollari\”.
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\”La maggior parte della comunità cristiana nella Striscia di Gaza continua a essere rifugiata nella chiesa cattolica, della Sacra Famiglia, nel quartiere di Zeitoun, a poche centinaia di metri dalla chiesa ortodossa che custodisce le reliquie di San Porfirio\”. Lo dice il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, all’agenzia Fides. Romanelli si trova a Gerusalemme (dal 7 ottobre non è più potuto tonare a Gaza) e lì ha celebrato oggi la messa per San Porfirio, vescovo di Gaza nel 400. \”Alcune famiglie cristiane – prosegue padre Romanelli – si trovano nel sud della Striscia, sono persone di grande fede, attendono e invocano che questa Via Crucis, questo Calvario di tutti i cittadini, finisca, con la liberazione di tutti quelli che sono privati della libertà, da una parte e dall’altra, e i feriti, decine di migliaia, più di 69mila, vengano curati, e i morti siano sepolti e su possa piangere sulle loro tombe\”.
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Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud, con il quale ha parlato di questioni regionali e in particolare della situazione nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale saudita Spa, sottolineando che al centro dei colloqui ci sono stati gli ”sforzi per affrontare questioni umanitarie e di sicurezza”.
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\”La maggior parte degli americani parteggia per Israele e non per Hamas\”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta alle affermazioni del presidente Usa Joe Biden secondo cui Israele rischia di perdere \”il sostegno del mondo se continua così con questo governo incredibilmente conservatore che hanno\”. \”Dall’inizio della guerra – ha spiegato Netanyahu – conduco una campagna diplomatica nell’intento di bloccare le pressioni dirette per concludere anzitempo la guerra e al tempo stesso per ottenere il sostegno a Israele. Abbiamo ottenuto successi non indifferenti in questo campo\”. Il premier ha quindi ricordato che \”oggi negli Usa è stato pubblicato il sondaggio Howard-Harris secondo cui l’82% del pubblico americano sostiene Israele, ossia 4 su 5 cittadini statunitensi parteggiano per Israele e non per Hamas\”. \”Questo – ha concluso – ci infonde maggiore forza per continuare la campagna fino alla vittoria assoluta\”.
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Un agente della polizia di Hamas e’ rimasto ucciso oggi ed altre persone sono state ferite a Rafah (nel sud della Striscia) in un duro scontro a fuoco innescato da accuse di irregolarita’ nella distribuzione degli aiuti umanitari per la gente. Lo riferiscono fonti locali secondo cui gli abitanti accusano la polizia di Hamas di essersi appropriata di scorte di aiuti e di averle passate a commercianti che poi le rivendono a prezzi elevati. Secondo le fonti, tumulti avvenuti al mercato locale sono degenerati in uno scontro a fuoco fra la polizia di Hamas ed i membri di un clan familiare sfollato a Rafah dal nord della Striscia.
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Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Francia hanno avviato una massiccia operazione per lanciare dal cielo tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. Lo afferma il portavoce militare ufficiale delle Forze Armate egiziane, Ghareeb Abdel Hafez Ghareeb su X. Alla missione ha voluto partecipare personalmente Re Abdallah di Giordania. Secondo l’agenzia ufficiale Petra che cita una dichiarazione ufficiale dell’esercito di Amman, \”la partecipazione del re conferma la costante posizione della Giordania al fianco dei fratelli palestinesi, per fornire aiuti con tutti i mezzi disponibili al popolo di Gaza\”. L’esercito giordano ha fatto sapere che sei aerei C-130, tra cui tre aerei della Royal Jordanian Air Force, sono decollati da Amman. Altri tre aerei partecipavano alla missione: uno proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, uno dall’Egitto e uno dalla Francia. Il lancio di aiuti per via aerea, il primo mai effettuato sulla Striscia, \”fa parte di uno sforzo di aiuto umanitario volto a fornire soccorso alla gente della Striscia di Gaza\”, ha fatto sapere l’esercito giordano, che ha anche pubblicato immagini che mostrano il re Abdullah II di Giordania all’interno di uno degli aerei della missione.
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Il partito armato libanese Hezbollah ha affermato oggi di esser pronto a cessare il fuoco dal sud del Libano verso postazioni militari israeliane in caso di accordo di tregua tra Hamas e lo Stato ebraico. Lo riferiscono fonti interne al movimento libanese citate da media di Beirut.
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La bozza di proposta inviata a Hamas nella trattativa in corso riguarda una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Hamas dovrebbe liberare circa 40 ostaggi, compresi donne, persone sotto i 19 anni o con più di 50 anni e malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. Prevista anche la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza e l’immediato ingresso delle relative attrezzature e carburante. Tanto Israele quanto Hamas si dicono scettici riguardo alle dichiarazioni di Biden, secondo il quale una tregua dovrebbe scattare nella Striscia prima del Ramadan, che inizia il 10 marzo. Il ministero della Salute di Hamas ha fornito il suo nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre. Il numero dei morti è salito a 29.878, di cui 96 nelle ultime 24 ore. I feriti sono invece 70.215.
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Il premier palestinese Mohammad Shtayyeh ha presentato le dimissioni ad Abu Mazen
Il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha affermato di essere stato costretto a prendere questa scelta a causa della ”escalation senza precedenti” in Cisgiordania e a Gerusalemme e a causa della ”guerra, del genocidio e della fame che si soffre nella Striscia di Gaza”. LEGGI L’ARTICOLO
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Guerra Israele-Hamas, Wall Street Journal: “Egitto costruisce muro al confine con Gaza”
La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L’ARTICOLO
La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L’APPROFONDIMENTO
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell’Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO
Washington, deceduto l’uomo che si è dato fuoco fuori da ambasciata Israele: “Stop genocidio”
E’ Aaron Bushnell, soldato dell’aeronautica americana, l’uomo che ha intrapreso un atto di protesta estremo in nome della Palestina. ”Non sarò più complice del genocidio”, ha detto prima di appiccare le fiamme nel video pubblicato sui social. All’arrivo dei vigili del fuoco, gli agenti del Secret Service avevano già spento l’incendio: il soldato è stato ttasportato in ospedale ma è deceduto poco dopo. LEGGI ARTICOLO
Hrw, Israele sta affamando 2,3 milioni di palestinesi
“Il governo israeliano sta affamando i 2,3 milioni di palestinesi di Gaza, mettendoli in un pericolo ancora maggiore rispetto a prima dell’ordine vincolante della Corte internazionale” sull’invio degli aiuti. Lo denuncia Omar Shakir, direttore della sezione Israelo-palestinese presso Human Rights Watch. “Il governo israeliano – prosegue Shakir – ha semplicemente ignorato la sentenza della Corte internazionale, e in qualche modo ha addirittura intensificato la sua repressione, con l’ulteriore blocco degli aiuti salvavita”. L’organizzazione umanitaria, ricorda come, sulla base delle “condizioni catastrofiche” a Gaza, il 26 gennaio 2024 la Corte ordinò a Israele di “adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e aiuti umanitari urgentemente necessari” e di riferire sulla sua conformità alle misure specifiche “entro un mese”.
Netanyahu a Biden, in Usa abbiamo sostegno significativo
Il governo israeliano gode di un “sostegno significativo” negli Stati Uniti. Questa la risposta del primo ministro israeliano, Benjamyn Nethanyau, alle parole del presidente americano Joe Biden secondo cui Israele perderà il sostegno globale a causa dell’attuale composizione del governo conservatore. “Dall’inizio della guerra ho condotto una campagna diplomatica il cui obiettivo è quello di allentare la pressione per porre fine prematuramente alla guerra e, allo stesso tempo, ottenere sostegno anche per Israele”, ha detto Netanyahu in un video di risposta a Biden. “Abbiamo un sostegno significativo” negli Usa, ha continuato Netanyahu, citando un sondaggio di Harvard Harris pubblicato lunedi’ che mostra che l’82% delle persone negli Stati Uniti sostiene Israele nella sua guerra contro Hamas. “Questo ci da’ un’altra fonte di forza per continuare la nostra guerra contro Hamas fino alla vittoria totale”, ha aggiunto il premier israeliano. In un’intervista televisiva di ieri sera, Biden aveva detto che se Israele continua con il “governo incredibilmente conservatore che ha”, con il ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra “Ben Gvir e altri, perderanno il sostegno di tutto il mondo. E questo non è nell’interesse di Israele”.
Egitto allestisce terzo campo profughi a Gaza
L’Egitto sta allestendo un terzo campo profughi nella Striscia di Gaza e sta preparando un ospedale da campo per i palestinesi sfollati a causa degli attacchi israeliani. Lo ha riferito l’emittente televisiva al-Qahera News citando fonti della sicurezza e spiegando che il campo sarà nella provincia di Deir el-Balah, nel centro di Gaza. L’Egitto ha già terminato un secondo campo a Khan Younis, nel sud di Gaza, con 400 tende, servizi igienici, acqua ed elettricità per ospitare un massimo di quattromila persone.
Israele, famiglie ostaggi annunciano marcia da confine Gaza a Gerusalemme
“Una maxi marcia”. Un corteo di quattro giorni dal confine con Gaza a Gerusalemme. E’ l’ultima iniziativa in Israele dei parenti degli ostaggi trattenuti dallo scorso 7 ottobre nella Striscia. Ad annunciarla è stato il Forum degli ostaggi e dei dispersi, come riporta il sito di notizie israeliano Ynet. L’inizio della marcia è previsto per mercoledì dalla zona di Re’im per arrivare poi a Sderot, proseguire verso Kiryat Gat, Beit Guvrin e Beit Shemesh e arrivare sabato prossimo a Gerusalemme.
Gli Usa inviano 53 milioni di aiuti a Gaza e Cisgiordania
Gli Stati Uniti, attraverso Usaid forniranno ulteriori 53 milioni di dollari in assistenza umanitaria urgentemente alla gente di Gaza e Cisgiordania. Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa sottolineando che “questo porta l’importo totale dei finanziamenti annunciati dal governo degli Stati Uniti dal 7 ottobre a oltre 180 milioni di dollari”.
Parroco di Gaza: “Le strade sono diventate cimiteri”
“La maggior parte della comunità cristiana nella Striscia di Gaza continua a essere rifugiata nella chiesa cattolica, della Sacra Famiglia, nel quartiere di Zeitoun, a poche centinaia di metri dalla chiesa ortodossa che custodisce le reliquie di San Porfirio”. Lo dice il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, all’agenzia Fides. Romanelli si trova a Gerusalemme (dal 7 ottobre non è più potuto tonare a Gaza) e lì ha celebrato oggi la messa per San Porfirio, vescovo di Gaza nel 400. “Alcune famiglie cristiane – prosegue padre Romanelli – si trovano nel sud della Striscia, sono persone di grande fede, attendono e invocano che questa Via Crucis, questo Calvario di tutti i cittadini, finisca, con la liberazione di tutti quelli che sono privati della libertà, da una parte e dall’altra, e i feriti, decine di migliaia, più di 69mila, vengano curati, e i morti siano sepolti e su possa piangere sulle loro tombe”.
Blinken parla con ministro Esteri saudita, focus su Gaza
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud, con il quale ha parlato di questioni regionali e in particolare della situazione nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale saudita Spa, sottolineando che al centro dei colloqui ci sono stati gli ”sforzi per affrontare questioni umanitarie e di sicurezza”.
Netanyahu: “La maggior parte degli americani appoggia Israele”
“La maggior parte degli americani parteggia per Israele e non per Hamas”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta alle affermazioni del presidente Usa Joe Biden secondo cui Israele rischia di perdere “il sostegno del mondo se continua così con questo governo incredibilmente conservatore che hanno”. “Dall’inizio della guerra – ha spiegato Netanyahu – conduco una campagna diplomatica nell’intento di bloccare le pressioni dirette per concludere anzitempo la guerra e al tempo stesso per ottenere il sostegno a Israele. Abbiamo ottenuto successi non indifferenti in questo campo”. Il premier ha quindi ricordato che “oggi negli Usa è stato pubblicato il sondaggio Howard-Harris secondo cui l’82% del pubblico americano sostiene Israele, ossia 4 su 5 cittadini statunitensi parteggiano per Israele e non per Hamas”. “Questo – ha concluso – ci infonde maggiore forza per continuare la campagna fino alla vittoria assoluta”.
Fonti Gaza, “ucciso poliziotto Hamas in scontri sugli aiuti”
Un agente della polizia di Hamas e’ rimasto ucciso oggi ed altre persone sono state ferite a Rafah (nel sud della Striscia) in un duro scontro a fuoco innescato da accuse di irregolarita’ nella distribuzione degli aiuti umanitari per la gente. Lo riferiscono fonti locali secondo cui gli abitanti accusano la polizia di Hamas di essersi appropriata di scorte di aiuti e di averle passate a commercianti che poi le rivendono a prezzi elevati. Secondo le fonti, tumulti avvenuti al mercato locale sono degenerati in uno scontro a fuoco fra la polizia di Hamas ed i membri di un clan familiare sfollato a Rafah dal nord della Striscia.
Aiuti dal cielo su Gaza per la prima volta da inizio guerra
Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Francia hanno avviato una massiccia operazione per lanciare dal cielo tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. Lo afferma il portavoce militare ufficiale delle Forze Armate egiziane, Ghareeb Abdel Hafez Ghareeb su X. Alla missione ha voluto partecipare personalmente Re Abdallah di Giordania. Secondo l’agenzia ufficiale Petra che cita una dichiarazione ufficiale dell’esercito di Amman, “la partecipazione del re conferma la costante posizione della Giordania al fianco dei fratelli palestinesi, per fornire aiuti con tutti i mezzi disponibili al popolo di Gaza”. L’esercito giordano ha fatto sapere che sei aerei C-130, tra cui tre aerei della Royal Jordanian Air Force, sono decollati da Amman. Altri tre aerei partecipavano alla missione: uno proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, uno dall’Egitto e uno dalla Francia. Il lancio di aiuti per via aerea, il primo mai effettuato sulla Striscia, “fa parte di uno sforzo di aiuto umanitario volto a fornire soccorso alla gente della Striscia di Gaza”, ha fatto sapere l’esercito giordano, che ha anche pubblicato immagini che mostrano il re Abdullah II di Giordania all’interno di uno degli aerei della missione.
Hezbollah: “Con una tregua Hamas-Israele cessiamo il fuoco”
Il partito armato libanese Hezbollah ha affermato oggi di esser pronto a cessare il fuoco dal sud del Libano verso postazioni militari israeliane in caso di accordo di tregua tra Hamas e lo Stato ebraico. Lo riferiscono fonti interne al movimento libanese citate da media di Beirut.
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tg24.sky.it
2024-02-27 22:59:58 ,