Guerra Ucraina Russia, dal vertice in Svizzera sì a integrità territoriale di Kiev. LIVE


“Mi sono limitato a dire la verità: è un impegno che l’Italia non è in grado di rispettare, oggi. Per noi è già difficile portare le spese per la difesa al 2% del Pil. Tutti i governi prima del nostro, e anche di colore politico molto diverso dal nostro, si sono impegnati a raggiungere quell’obiettivo. Io invece preferisco ammettere onestamente che ci sono delle difficoltà, perché i parametri europei rendono impossibile un aumento di spesa senza tagliare comparti altrettanto importanti, come la sanità o la scuola”. Lo ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, in un’intervista al quotidiano ‘La Verità’, in merito al piano del segretario della Nato, Jens Stoltenberg, di aiuti militari per Kiev da 40 miliardi l’anno. 

“La quota italiana di contributo ammonterebbe a tre miliardi e mezzo all’anno e io metto subito le mani avanti: non si può fare. Preferisco dirlo in anticipo. Non posso prendere impegni che non sono in grado di mantenere. – ha aggiunto Crosetto – A quelli che siedono al tavolo della Nato chiedo di citofonare alla Commissione europea per cambiare le regole, e poi magari ne riparliamo. Sono reduce dal Consiglio atlantico dei ministri della difesa: c’erano Paesi che parlavano di impiegare il 4, il 6 o addirittura il 9% del Pil. Tutti concordiamo nel ritenere che la difesa sia il presupposto della sicurezza e che senza sicurezza non esiste né democrazia né economia. Il tema è come trovare le risorse senza smantellare il welfare. La mia proposta è sempre la stessa: scorporare le spese della difesa, in questi anni straordinari, dai calcoli del patto di stabilità. Purtroppo che questa cosa si faccia davvero, non dipende da me”.

In merito all’offerta di pace di Putin, se Kiev rinuncia a quattro regioni e all’ingresso nella Nato, Crosetto ha detto che “noi pensiamo che nel mondo debba prevalere il diritto internazionale oppure il diritto del più forte? Mi sembra impossibile che l’Ucraina possa cedere alla Russia territori dove aveva piena sovranità e che sono stati invasi con i carri armati. Io vorrei una tregua, per lavorare a un vero tavolo di pace, dove tutti insieme si possa trovare una via d’uscita. In Italia, – ha aggiunto il ministro – c’è gente che cederebbe, senza combattere o fare un lamento, a Putin anche il Friuli Venezia Giulia la Sicilia. Del resto ci sono tante persone che fanno parte della propaganda filorussa, non solo per adesione culturale ma per convenienza. Perché la penetrazione russa in Italia, dai tempi del Kgb, è fortissima, probabilmente più che in qualsiasi altro Paese occidentale. I russi in Italia sono persino in grado di creare fenomeni politici”. 



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tg24.sky.it
2024-06-17 08:04:54 ,

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