• oo7 di Kiev: «Putin è l’obiettivo numero uno per consegnarlo all’Aia».
• Prigozhin evoca il rischio rivoluzione in Russia e inizia il ritiro da Bakhmut.
• Mosca: «Intercettati due bombardieri Usa sul Baltico».
• Perché gli Usa sostengono che ci sia l’Ucraina dietro al raid sul Cremlino?
Ore 10:52 – Kiev: «Colpita struttura medica a Dnipro, ci sono vittime». Zelensky: «Un deceduto e 15 feriti»
Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino, ha comunicato su Telegram che a Dnipro un missile ha colpito una struttura medica: «I terroristi russi hanno colpito a Dnipro, ci sono vittime». Yermak non ha fornito ulteriori dettagli su decessi o feriti.
Anche il presidente Zelensky ha postato su Telegram i video delle conseguenze dell’attacco. Secondo quanto riferisce Zelensky ci sarebbero 15 feriti e un deceduto: « I terroristi russi confermano ancora una volta il loro status di combattenti contro tutto ciò che è umano e onesto. Un attacco missilistico contro una clinica nella città di Dnipro. A partire da ora, una persona è stata uccisa e 15 sono rimaste ferite. Le conseguenze dei bombardamenti vengono eliminate e i morti vengono soccorse. Tutti i servizi necessari sono coinvolti. Dobbiamo sconfiggere questi inumani irrevocabilmente e il prima possibile. Perché il nostro tempo è la nostra gente. E la nostra gente è la cosa più pregiata in Ucraina».
Ore 10:36 – L’inviato di Pechino conclude il tour diplomatico, ultima tappa: Mosca
L’inviato speciale di Pechino sulla crisi ucraina, Li Hui, sta completando il suo tour diplomatico per trovare una soluzione al conflitto tra Mosca e Kiev. L’ultima tappa di Hui è proprio la capitale russa.
Nominato il mese scorso dal presidente cinese Xi Jinping all’indomani del colloquio telefonico avuto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Li è stato già a Kiev, Varsavia, Parigi e Berlino, per sondare il terreno e promuovere la formula di Pechino per la pace. Negli incontri avuti finora, Li ha ribadito la proposta in dodici punti per la soluzione politica del conflitto avanzata dalla Cina il 24 febbraio scorso, primo anniversario dall’invasione dell’Ucraina da parte dei soldati di Mosca, accolta con scetticismo in Occidente. La missione diplomatica del rappresentante speciale per gli Affari Eurasiatici di Pechino è sembrata cominciare in salita, con la prima tappa a Kiev, dove il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha richiamato l’inviato cinese al rispetto della sovranità nazionale. La Cina, invece, è la posizione avanzata da Li Hui, vuole trovare il «massimo comune denominatore per la risoluzione della crisi ucraina e adoperarsi per il cessate il fuoco». A Varsavia, il rappresentante cinese ha ribadito l’impegno a favore dei colloqui di pace, durante l’incontro con il vice ministro degli Esteri polacco, Wojciech Gerwel. Sulla base del documento formulato da Pechino per la soluzione politica del conflitto, ha detto l’inviato cinese, «la Cina è disposta a rafforzare il dialogo con tutte le parti» per «accumulare gradualmente consenso e gettare solide basi per il cessate il fuoco».
Ore 10:30 – Medvedev: «I negoziati con l’Ucraina sono impossibili se Zelensky resta al potere»
«Ogni conflitto si conclude con un negoziato, ma finché in Ucraina sarà al potere Vladimir Zelensky non sarà possibile alcun negoziato». È quanto ha detto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, parlando durante una visita in Vietnam, e lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. «Finché c’è un regime a Kiev, il clown Zelensky, i negoziati sono impossibili», ha detto Medvedev, osservando che prima o poi sarà necessario negoziare. «Tutto finisce sempre con i negoziati, e questo è inevitabile, ma finché queste persone saranno al potere, la situazione per la Russia non cambierà in termini di negoziati», ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, aggiungendo che ritiene che il conflitto in Ucraina potrebbe trascinarsi per decenni se non verrà distrutta quella che definisce la natura nazista del potere dell’attuale regime di Kiev.
Ore 10:19 – Kishida (Giappone): «Serve più trasparenza sugli arsenali nucleari, è necessario includere anche Cina e Russia in questo percorso»
Fumio Kishida, primo ministro giapponese, a meno di una settimana dalla conclusione del G7 di Hiroshima, rivendicato dal suo esecutivo come uno «straordinario successo», è tornato sul tema delle armi nucleari ricordando in conferenza stampa l’accordo raggiunto durante il vertice per una «maggiore trasparenza sugli arsenali nucleari nel mondo». «I paesi del G7 hanno concordato di migliorare la trasparenza sulle armi nucleari. Il Giappone lotterà per una maggiore trasparenza che generi anche fiducia tra i membri della comunità internazionale», ha dichiarato il premier giapponese nel suo intervento, suggerendo «la necessità di includere in questo percorso anche Cina e Russia».
Ore 09:50 – Tajani: «La minaccia dell’uso dell’arma nucleare fa parte della retorica del Cremlino»
Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è intervenuto sulla minaccia nucleare russa, che a suo parere non è realistica: «“La minaccia dell’uso dell’arma nucleare fa parte della retorica, della propaganda del Cremlino, come per mettere paura. Come facevano nei tempi antichi i tebani, che sbattevano la spada sullo scudo per mettere paura all’avversario», ha detto al TG1 Mattina. «Io credo che questo sia un modo per cercare di intimorire l’Ucraina: non credo che Putin avrà mai il coraggio di utilizzare armi nucleari”, ha detto. “Sarebbe una sorta di autogol clamoroso e farebbe anche danno alla gente russa, ai militari russi impiegati», ha aggiunto.
Ore 09:40 – Kiev: serve un vertice per la pace, l’ideale a luglio
Un vertice per la pace «è necessario» e l’Ucraina vuole che si tenga «il prima possibile: l’ideale sarebbe luglio». Tuttavia, la base per questo summit dovrebbe essere il piano di 10 punti presentato da Kiev: lo ha detto il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Interfax. L’alto funzionario ha pubblicato una parte dell’intervista sul suo canale Telegram.
Ore 09:23 – Isw, improbabile che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina
È «straordinariamente improbabile!» che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina ed è «altamente improbabile» che l’eventuale dispiegamento di queste armi sul territorio bielorusso da parte di Mosca rappresenterà un’escalation della guerra in Ucraina: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sull’andamento del conflitto. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il suo omologo bielorusso Viktor Khrenin hanno firmato un accordo sul dispiegamento di armi nucleari non strategiche (tattiche) russe in territorio bielorusso durante una riunione dei ministri della Difesa dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) tenuta ieri a Minsk, ricorda il centro studi statunitense. Il think tank sottolinea però che è «straordinariamente improbabile!» che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina. Shoigu, da parte sua, ha anche annunciato che le forze russe dispiegheranno ulteriori contingenti militari in Bielorussia per sviluppare infrastrutture militari, espandere l’addestramento al combattimento congiunto e condurre attività di ricognizione vicino ai confini della Russia. Il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia richiede sia un’infrastruttura militare significativa sia il comando e il controllo russo su elementi delle Forze Armate bielorusse, osservano gli esperti del centro studi. Il Cremlino intende probabilmente utilizzare questi requisiti per subordinare ulteriormente la sfera di sicurezza bielorussa alla Russia, concludono.
Ore 08:28 – Medvedev: attacco nucleare preventivo se Occidente fornisce armi a Kiev
L’Occidente non riesce a capire che il confronto fra la Russia e i Paesi della Nato può, a un certo punto, per esempio se saranno fornite armi nucleari all’Ucraina, portare a un attacco nucleare preventivo, ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale Dmitry Medvedev, parlando con i giornalisti durante una visita in Vietnam. «Ci sono leggi di guerra irreversibili. In merito a forniture di armi nucleari all’Ucraina, un attacco preventivo dovrà essere portato a termine», ha spiegato. Un attacco ci sarà «se si verificheranno certe circostanze». L’Ucraina riceverà aerei e «forse anche armi nucleari. Ma questo significa che un missile con una testata nucleare li sorvolerà».
Ore 08:09 – Kirby: no attacchi su suolo russo, Usa «chiari» con Kiev
Gli Stati Uniti non appoggiano attacchi ucraini sul suolo russo e l’amministrazione del presidente Joe Biden lo «ha chiarito» nei suoi colloqui con Kiev. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della abitazione Bianca, John Kirby, in un’intervista alla Cnn. «Abbiamo ancora una volta chiarito agli ucraini cosa pensiamo riguardo a un attacco alla Russia: non vogliamo incoraggiarlo o consentirlo, e certamente non vogliamo che nessuna attrezzatura prodotta negli Stati Uniti venga utilizzata per attaccare il suolo russo», ha detto Kirby. Kirby ha quindi riferito di «rassicurazioni ottenute dagli ucraini» su questa questione: «Siamo stati molto chiari sul fatto che vogliamo che l’Ucraina sia in grado di difendere il proprio suolo, il proprio territorio. Sono stati attaccati. Sono stati invasi. Hanno il diritto di difendersi. Ma siamo stati altrettanto molto chiari che non vogliamo vedere un’escalation della guerra».
Ore 07:34 – Kiev, abbattuti tutti i missili russi lanciati nella capitale
Le forze di difesa aerea di Kiev hanno localizzato e distrutto tutti i missili lanciati dalla Russia contro la capitale dell’Ucraina. Lo riferisce l’amministrazione militare della città di Kiev, come riporta Ukrinform.
Ore 07:28 – Mosca valuta positivamente sforzo pace del Vaticano
Mosca valuta positivamente l’iniziativa di pace del Vaticano, anche se fa notare che finora la Santa Sede non ha preso iniziative per il viaggio di un emissario in Russia. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo all’agenzia Ria Novosti. «Prendiamo atto del sincero desiderio della Santa Sede di promuovere il processo di pace», ha detto il ministero degli Esteri russo. «Allo stesso tempo, nessun passo pratico è stato preso dalla parte vaticana per organizzare il viaggio a Mosca».
In questo senso il ministero ricorda che «qualsiasi sforzo in questa direzione avrà senso solo se si terrà conto della ben nota posizione di principio della Russia su possibili negoziati di pace». «Ricordiamo a questo proposito che, a differenza della Russia, che fin dall’inizio è pronta per un dialogo onesto e aperto sulla soluzione in Ucraina, il regime di Kiev rifiuta ancora categoricamente la possibilità stessa di negoziati con Mosca e si affida alla guerra».
Ore 06:54 – Il cancelliere Scholz: quando sarà il momento parlerò con Putin
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto intenzionato a riavviare i contatti con il presidente russo Vladimir Putin sull’Ucraina «quando sarà il momento. È passato un po’ di tempo dalla mia ultima conversazione telefonica. Ma quando sarà il momento, ho intenzione di parlare di nuovo con Putin» ha affermato in un’intervista al quotidiano Koelner Stadt-Anzeiger.
Ore 06:06 – Allarme aereo e esplosioni anche a Kiev
L’allarme aereo è scattato nella notte anche a Kiev. dove sono state udite alcune esplosioni.
Ore 05:48 – Esplosioni a Krasnodar, città nella Russia meridionale
Esplosioni si sono verificate stamattina nel centro di Krasnodar, capoluogo del territorio meridionale russo omonimo. Lo riferiscono i media locali, secondo i quali le difese aeree della città sono entrate in azione dopo che il centro è stato attaccato da droni. Non ci sarebbero né vittime, né feriti.
Ore 05:23 – Il Giappone annuncia nuove sanzioni contro aziende russe
Il Giappone sta imponendo restrizioni all’esportazione di 80 società russe. Lo ha annunciato il governo del Paese. Tra le aziende colpite dalle sanzioni giapponesi – scrive l’agenzia Tass – ci sono l’operatore di telefonia mobile russo MegaFon, il Servizio federale di cooperazione tecnico-militare, la Fondazione russa per progetti di ricerca avanzata nell’industria della Difesa, l’ufficio di progettazione Npo Lavochkin, il produttore di camion Kamaz, la Fondazione Skolkovo e l’Istituto Skolkovo di Scienza e tecnologia. Il governo nipponico ha annunciato inoltre che presto vieterà le esportazioni di una serie di articoli che «contribuiscono a rafforzare la base industriale della Russia», ma la loro lista verrà compilata in seguito.
Ore 03:36 – Allarme aereo in almeno 11 oblast ucraini, esplosioni a Dnipro
Almeno quattro esplosioni sono state udite stanotte nell’oblast ucraino sudorientale di Dnepropetrovsk e in particolare nella capitale regionale Dnipro, secondo i media locali che citano funzionari ucraini. L’allarme antiaereo è stato attivato in queste ore nella regione e in altri 10 oblast ucraini, compreso quello di Kiev.
Ore 03:29 – Medvedev: la guerra in Ucraina potrebbe continuare per decenni
«Il conflitto in Ucraina potrebbe continuare per decenni se l’essenza stessa del suo governo neonazista non viene eliminata», ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev durante un viaggio in Vietnam. Lo riporta l’agenzia Tass. «Questo conflitto sarà duraturo, forse decenni – ha aggiunto Medvedev -. È una nuova realtà, nuove condizioni di vita». Il vicepresidente è convinto che se il governo ucraino in carica resterà al potere «ci saranno tre anni di tregua, poi due anni di conflitto e poi tutto ricomincerà». «L’essenza stessa del dominio neonazista a Kiev deve essere eliminata», ha concluso.
Ore 03:28 – Usa, in arrivo nuovo pacchetto di aiuti militari da 300 milioni di dollari
Gli Stati Uniti prevedono di annunciare fino a 300 milioni di dollari di aiuti militari per l’Ucraina, costituiti principalmente da munizioni. Lo riportano i media internazionali, citando fonti ufficiali Usa. Il pacchetto potrebbe essere annunciato già oggi, o più probabilmente dopo il fine settimana festivo americano del Memorial Day. Dovrebbe contenere ulteriori sistemi lanciarazzi multipli guidati (Gmlrs) per lanciatori Himars e munizioni per la difesa dell’Ucraina contro la Russia. L’attrezzatura verrebbe finanziata utilizzando la Presidential Drawdown Authority (Pda), con cui il presidente può autorizzare il trasferimento di articoli e servizi dalle scorte statunitensi senza l’approvazione del Congresso in risposta a un’emergenza.
Ore 03:06 – Perché gli Stati Uniti sostengono che ci sia l’Ucraina dietro al raid sul Cremlino?
(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) C’erano probabilmente gli Ucraini dietro al raid sul Cremlino del 3 maggio, quando due droni sono stati abbattuti sopra le cupole dell’edificio più sorvegliato di Russia, a circa 700 chilometri dal confine. È quanto riferiscono al New York Times fonti di intelligence americane, spiegando però di non sapere se l’operazione ha coinvolto forze speciali dell’esercito o unità dei servizi. Le agenzie di intelligence americane sarebbero giunte a questa conclusione dopo aver ascoltato intercettazioni di funzionari ucraini che si rimpallavano le responsabilità, ma non hanno prove che Volodymyr Zelensky e i suoi uomini fossero informati dei piani.
Ore 02:49 – Lukashenko: «Mosca ha iniziato a trasferire armi nucleari in Bielorussia»
La Russia ha cominciato a trasferire le armi nucleari in Bielorussia: lo ha affermato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ripreso dall’agenzia di stampa BelTA. Finora, la Russia non ha commentato ma due mesi fa il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato la sua intenzione di farlo.
«Il trasferimento delle armi nucleari è iniziato», ha detto Lukashenko in risposta a un giornalista. La Bielorussia, che non si è impegnata direttamente sul terreno in Ucraina, ha prestato il suo territorio all’esercito russo in modo che potesse lanciare l’assalto del febbraio 2022. Lukashenko, che nella serata era a Mosca per un vertice regionale, non ha detto se le armi in questione fossero già nel Paese (che confina con Ucraina ma anche con Lituania e Polonia, membri dell’Ue e della Nato); ha precisato però che Putin gli aveva detto il giorno prima di aver firmato il decreto che permetteva il trasferimento.
Lukashenko si è anche rifiutato di specificare il numero di testate nucleari che il suo Paese riceverà, anche se ha assicurato di aver concordato con Putin tutti i dettagli; e ha anche garantito la sicurezza di tali armi, sottolineando che i bielorussi sono «persone attente». E quando il giornalista gli ha chiesto se tali armi avessero già raggiunto il territorio bielorusso, il presidente ha risposto: «È possibile. Arriverò e controllerò».
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Il presidente bielorusso Lukashenko (Afp)
Ore 01:29 – Esplosioni a Berdiansk, città occupata dai russi
Diverse esplosioni sono state segnalate nella città occupata dai russi di Berdiansk, situata nell’oblast meridionale di Zaporizhzhia in Ucraina. Lo riportano i media ucraini, citando i canali Telegram locali. Berdiansk è sotto l’occupazione russa dal febbraio 2022 e si trova a circa 100 chilometri a sud della linea del fronte.
Ore 00:32 – Zelensky: «Abbattuti due aerei russi nella regione di Zaporizhzhia»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso serale, ha affermato che la Guardia nazionale ucraina ha abbattuto due aerei russi «tipo SU» nella regione di Zaporizhzhia. Secondo Sky News, Zelensky non ha fornito ulteriori dettagli sull’aereo ma ha aggiunto: «Sono grato a due dei nostri guerrieri particolarmente accurati. A proposito – ha poi specificato – uno di loro è già stato insignito del titolo di Eroe dell’Ucraina e ha abbattuto non solo aerei nemici ma anche un missile cruise».
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Il presidente ucraino Volodymy Zelensky (Afp)
Ore 00:29 – Mosca: abbattuto missile ucraino sulla regione russa di Rostov
«Il sistema di difesa aerea russo è entrato in azione vicino a Morozovsk», nella regione russa di Rostov, «abbattendo un missile ucraino. I militari stanno svolgendo il loro lavoro». Lo sostiene citato dalla Tass il governatore della regione meridionale della Russia, Vasily Golubev, su Telegram, esortando la gente a mantenere la calma. La regione di Rostov confina con le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nel Donbass.
Ore 00:24 – F16, Danimarca e Olanda guideranno l’addestramento dei piloti ucraini
La Danimarca e l’Olanda guideranno il programma di addestramento dei militari dell’aeronautica ucraina nell’uso dei caccia bombardieri F-16. Lo ha detto il ministro della Difesa ad interim danese Troels Lund Poulsen. «Il primo passo è individuare i Paesi disposti a partecipare alla missione di formazione, e lo stiamo facendo ora. La Danimarca è pronta a svolgere un ruolo centrale insieme ai Paesi Bassi», ha dichiarato il ministro danese, riportato dall’agenzia Ritzau. «Si concorda sul fatto che questo rappresenta un importante passo strategico a lungo termine. È ancora in fase di chiarimento se ciò significherà che la Danimarca donerà anche gli F-16 all’Ucraina», ha concluso il Poulsen. Nella confinante Svezia, un piccolo gruppo di piloti dell’aeronautica ucraina avrà l’opportunità di provare il caccia bombardiere svedese Gripen, secondo quanto riportato dall’agenzia Tt, che ha anche riportato le dichiarazioni del ministro della Difesa svedese Pål Jonson: «Gli aerei che la Svezia possiede sono necessari per la nostra difesa nazionale e al momento non c’è alcuna intenzione di prestare aerei all’Ucraina», ha dichiarato Jonson, intervistato dal canale televisivo svedese TV4
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di
www.corriere.it
2023-05-26 08:48:45 ,