Ci siamo: in tutta Italia si parte con la prima prova della maturità 2023. A sorpresa, c’è anche una traccia su WhatsApp. Gli studenti hanno sei ore di tempo per sviluppare una delle 7 tracce nazionali fornite la mattina del 21 giugno dal ministero dell’Istruzione e del merito. Per la tipologia A, quella dell’analisi del testo gli studenti potranno scegliere tra i versi della poesia Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo e un estratto del testo Gli Indifferenti di Alberto Moravia. Per quanto riguarda la tipologia B, quella del testo argomentativo, le tracce sono su Federico Chabod, L’idea di nazione, Piero Angela, Dieci cose che ho imparato, e Oriana Fallaci, Intervista con la storia. Infine, la tipologia C: i maturandi potranno scegliere tra la traccia su Lettera aperta al ministro Bianchi sull’esame di stato e Marco Belpoliti con Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp.
Il tema di attualità su WhatsApp
Coloro che sono orientati nella scelta del tema di attualità, potranno scegliere di comporre una lettera aperta al ministro Bianchi sulla modalità di svolgimento dell’esame di maturità e la traccia sull’attesa ai tempi dei social network, a partire dal commento Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp, pubblicato da Marco Belpoliti, saggista, autore e professore all’università di Bergamo, su Repubblica nel 2018. Il brano si concentra soprattutto sull’attesa e sull’aspettativa in un mondo in cui i social network e le applicazioni di messaggistica istantanea hanno cambiato profondamente il nostro modo di comunicare e hanno reso possibile portare avanti conversazioni simultanee anche con chi si trova dall’altra parte del mondo.
Basandosi su questo testo, gli studenti potranno soffermarsi sul sentimento di delusione e fastidio, quasi angoscia, che scaturisce da una mancata risposta in tempo reale a una mail o a un messaggio inviato attraverso una delle applicazioni che si trovano sui nostri smartphone. Eppure in un passato ancora non così lontano, l’unico modo di comunicare attraverso lo scritto era con una lettera. I tempi erano molto più lunghi di quelli a cui siamo abituati oggi, eppure non per questo la comunicazione era per nulla meno efficace e la risposta meno attesa.
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di Chiara Zennaro www.wired.it 2023-06-21 08:05:09 ,