Jinsu nascondeva a sua volta un segreto – aveva ricevuto anni prima il “decreto”, ovvero l’annuncio della sua esecuzione in virtù dei suoi, non specificati, peccati – e, in vista della sua dipartita, aveva promesso in eredità il culto a un sostituto, un uomo di chiesa avido di potere che aveva trasformato le tragedie in pubbliche esecuzioni, spettacolarizzandole e creando un clima di terrore, diffidenza e pregiudizi. Finché, l’annuncio dell’esecuzione di una neonata – per forza di cose senza peccato – aveva stravolto fragili certezze e instabili equilibri, minando le regole. Il sacrificio dei genitori, che le avevano fatto scudo con il proprio corpo, l’aveva salvata. La seconda stagione si apre circa otto anni dopo: in questo arco di tempo almeno due persone uccise dai mostri e ridotte a tizzoni ardenti sono miracolosamente risorte. Alla fine dell’annata precedente, i resti del corpo di Park Jungja, madre single di due bambini che aveva accettato di immolarsi pubblicamente in cambio di denaro offerto dalla Nuova Verità per il loro mantenimento, si ricompongono nella teca dove sono esposti e lei risorge.
Leggi tutto su www.wired.it
di Lorenza Negri www.wired.it 2024-10-25 13:00:00 ,