Proseguono senza sosta i preparativi per il lancio della sonda Hera, la missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) diretta verso l’asteroide binario Didymos. Questa sonda indagherà il luogo dell’impatto della sonda Dart con cui nell’autunno 2022 la Nasa ha sperimentato per la prima volta una tecnica di difesa planetaria. I vari componenti della sonda sono in fase di test, e tra questi i pannelli fotovoltaici hanno appena completato tutte le sperimentazioni necessarie.
2026, 4 anni dopo l’impatto
Dart era un impattore cinetico, una sonda che come un proiettile si è schiantata sulla superficie del piccolo asteroide Dimorphos. Dimorphos è una piccola roccia grande appena 177 metri, situato nel sistema binario di Didymos. L’obiettivo di Dart era quello di dimostrare per la prima volta nella storia una tecnica di difesa planetaria: se il colpo fosse riuscito a deviare Dimorphos dalla sua orbita, allora potremmo essere in grado di deviare un asteroide qualora in futuro ne scoprissimo uno in rotta di collisione con la Terra. E c’è riuscita, la sonda ha cambiato davvero l’orbita dell’asteroide. Ma, per verificare tutti gli effetti dell’impatto e per studiare nel dettaglio il sistema di Didymos ora che è stato modificato dal nostro intervento, è necessaria un’indagine a posteriori. Così entra in gioco Hera, la sonda dell’Esa che arriverà nel 2026, quattro anni dopo l’impatto, visiterà il sistema, studiando con la sua strumentazione scientifica i due asteroidi, con particolare interesse per l’eventuale cratere lasciato da Dart.
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di Luca Nardi www.wired.it 2023-12-15 06:00:00 ,