How I became a communist. Recensione del film di Declan Clarke

How I became a communist. Recensione del film di Declan Clarke

How I became a communist denuncia sin dalle prime scene un voyeurismo d’altri tempi. Macchina fissa, piani sequenza a sottolineare la stanchezza del gesto. Inquadrature che, per loro natura, sovrappongono il tempo della storia a quello della vita reale. È una scelta politica. Il cinema che torna a spiare la vita per non spettacolarizzarla mai. Verrebbe quasi da dire che How I became a Communist è più un ritorno ai Lumière che un passo a favore delle piattaforme streaming. È più Godard che l’ultimo Truffaut.

Non c’è cliffhanger che tenga incollato lo spettatore allo schermo. C’è il lento proseguire del tempo e con esso il dramma di avvicinarsi, attimo dopo attimo, alla morte.

Foto Da “Glasgow” di Raymond Depardon

Presentato in anteprima nazionale al Festival del Film di Villa Medici a Roma, il lungometraggio dell’autore Declan Clarke vuole ripercorrere il trentennale conflitto irlandese riprendendo il punto di vista delle persone comuni.

Una donna pulisce con pazienza il suo caminetto, cura il suo spazio domestico: il suo è un lavoro quotidiano, costantemente ripetuto, ma non alienato. Intorno a lei, un paesaggio irlandese da mozzare il fiato: un testo sovrapposto ne rivela la storia ancora contemporanea, legata alla dominazione inglese, che nemmeno la morte della Thatcher potrà mai cancellare. Una voce fuori campo evoca un racconto dei fratelli Grimm, I musicanti di Brema, e da questo ricordo d’infanzia emerge un’analisi del suo sottotesto libertario.

Foto da “Ray&Liz” di Richard Billingham

Siamo dalle parti di Rymond Depardon quando nel 1980, su commissione del Sunday Times fotografava in maniera indelebile i sobborghi di Glasgow in epoca thatcheriana.
O forse anche di più, How I became a communist ricorda il lavoro di Richard Billingham quando, qualche anno fa, decideva di tradurre le sue indagini fotografiche in un film. Il titolo era dedicato a Ray&Liz, suoi genitori affetti da alcolismo. Altra lettura durissima del thatcherismo e della lotta senza quartiere al welfare state.

Un film non di facile lettura, che difficilmente potrebbe aver fortuna se visto in spazi diversi dalla sala cinematografica.

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di Gianluca Vignola
www.2duerighe.com
2023-09-17 14:19:55 ,

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