Che album riascolteremo di questo 2022? Difficile da dire, almeno ora. Sicuramente il 2022 lo ricorderemo come l’anno della ripresa e del ritorno soprattutto alla musica dal vivo al massimo della sua espressione, senza limiti e distanze. Ma con il 2022 forse – dico forse – ci siamo anche tolti di torno tutti i dischi concepiti, pensati, nati, cresciuti durante quei due anni (circa) di pandemia inframezzata da lockdown massivi in tutto il mondo. Qualcuno ha già svuotato i pc e gli hard disk di questo materiale. A suo modo è stato un momento importante per ogni musicista e producer per rapportarsi con la propria arte, dall’altra è stata una delle esperienze peggiori per una delle categorie più abbandonate e meno calcolate dai sussidi vari, come tutto l’apparato legato allo spettacolo. Nel 2023 potremo tornare a parlare di altro. Ora guardiamo cosa è uscito quest’anno che, malgrado tutto, non ha avuto un disco che ha svettato all’unanimità, data la varietà e il ritorno di tanti artisti fermi da tempo, chi per scelta e chi per necessità.
Qua sotto trovate una selezione dei venti dischi italiani e stranieri – ovviamente tutti insieme, senza divisioni – che hanno provato a ridefinire confini di suono, rimodulare i generi e mescolare sensazioni: c’è tanto rap visto da più punti di visita, molto soul contemporaneo, jazz rivisitato, elettronica e anche qualche chitarra che ha davvero provato a cambiare la pelle di un suono. Insomma, i dischi più “wired”.
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di Nicholas David Altea www.wired.it 2022-12-30 16:00:00 ,