di Lorenza Negri
Il decennio che più di tutti è stato segnato dall’importanza culturale dei cartoni animati televisivi importati dal Giappone: gli anni ‘80 sono stati la culla di un fenomeno mediatico rivoluzionario, l’invasione della cultura nipponica attraverso questa forma d’arte nei confronti dell’Occidente, e in particolare di Paesi europei come la Francia e l’Italia. È il periodo che vede le prime censure operate da genitori e educatori incapaci di capire una cultura totalmente differente, troppi permalosi e mancanti per ammettere che molti di quello che i loro figli diventeranno da grandi è merito dell’animazione del doposcuola pomeridiano e poco dei loro insegnamenti. Gli anni ‘80 sono quelli degli shojo, le storie per ragazze, di eroine meravigliose e bionde come Lady Oscar e la Stella della Senna, di maghette teenager come Creamy, Emi e Gigì – ponte tra la realtà e la fantasia – e dei personaggi seminali creati dalla matita di mangaka prolifici come la Rumiko Takahashi di Lamù e Ranma ½ e l’Akira Toriyama di Dragonball e Dr Slump & Arale. Tutti vantano sigle destinate a diventare la colonna sonora di un’epoca, per lo più composte dai Cavalieri del re (prima che venissero scalzati dalla vocetta gné gné di Cristina D’Avena). Ecco, dopo un soffertissimo processo di smistamento, i cartoni animati degli anni ’80 che hanno formato una generazione.
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2022-04-18 05:00:00