Lo studio, appena presentato da Transport & Environment, parla chiaro: i carburanti sintetici, cioè combustibili liquidi o gassosi, di origine sintetica, prodotti tramite processi energivori alimentati da energia elettrica rinnovabile, non servono a decarbonizzare il settore dell’auto. Secondo Transport & Environment gli e-fuels non sono la strada giusta per la transizione ecologica del settore auto, che da solo è responsabile del 12% del totale delle emissioni climalteranti in Europa.
Per arrivare a questa conclusione lo studio ha calcolato le emissioni di CO2 sull’intero ciclo di vita di un’auto alimentata a combustibili sintetici acquistata nel 2030, verificando che un’auto ibrida alimentata da e-fuels nel suo intero ciclo di vita diminuisce le emissioni di anidride carbonica soltanto del 5% rispetto a un’auto a benzina. Ma perché usare per i test proprio una ibrida? Perché è quella a cui corrispondono le minori emissioni nell’intero ciclo di vita, quando vengono utilizzati i combustibili sintetici per alimentarla, e quindi per avere un risultato più veritiero.
“Questo dato – si legge nella ricerca – si basa sullo scenario più realistico che prevede una miscelazione degli e-fuels con i carburanti tradizionali. D’altro canto, è la stessa industria dei combustibili ad ammettere, nelle proprie stime, che nel 2035 gli e-fuels potrebbero soddisfare appena il 3% della domanda di carburante stradale in Europa (ovvero lo 0,4% della stessa nel 2030, il 16% nel 2040 e il 50% nel 2050 secondo l’analisi di Concawe, un centro di ricerca fondato e finanziato da operatori del settore fossile)”.
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Questo studio può definitivamente affossare i carburanti sintetici? “Questa analisi – risponde Veronica Aneris, direttrice di T&E Italia – mette la parola fine sulla presunta viabilità dei carburanti sintetici per la decarbonizzazione di auto e furgoni. I veicoli elettrici a batteria sono pronti oggi, meno costosi, più efficienti e offrono un risparmio di CO2 significativamente maggiore anche considerando le emissioni di CO2 sull’intero ciclo di vita”.
L’analisi del ciclo di vita tiene conto anche delle emissioni derivanti dall’estrazione dei materiali, dalla produzione dei componenti (comprese le batterie), dall’assemblaggio del veicolo, riciclo e smaltimento. Nella fase di utilizzo, per le auto con motore a combustione, sono state conteggiate le emissioni dirette dallo scarico e quelle a monte del carburante.
Per le auto elettriche sono state conteggiate le emissioni dirette derivanti dalla generazione di elettricità e dalle infrastrutture elettriche (ad esempio, la produzione di pannelli solari e turbine eoliche). E se invece considerassimo un’auto alimentata unicamente da combustibili sintetici, prodotti utilizzando al 100% energia rinnovabile? In questo caso l’auto produrrebbe nell’intero ciclo di vita l’82% di emissioni di CO2 in meno rispetto a un’auto a benzina tradizionale, restando comunque più impattante di un’auto elettrica a batteria alimentata al 100% con energia rinnovabile, principalmente a causa della bassa efficienza associata al processo produttivo dei combustibili sintetici. L’ipotesi però è poco più di un esercizio teorico, data la scarsa disponibilità di e-fuels in commercio.
“I numeri – sottolinea quindi T&E – confutano palesemente le argomentazioni dei sostenitori dei motori endotermici, che da tempo chiedono di esentare i veicoli alimentati a e-fuel dalla definitiva messa al bando della vendita di nuovi mezzi di trasporto con motore a combustione interna a partire dal 2035. Un tema, quest’ultimo, sulla quale la plenaria dell’Europarlamento sarà chiamata a votare il 7 giugno prossimo.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-06-01 05:40:44 ,
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Il post dal titolo: “I carburanti sintetici non servono a decarbonizzare il settore auto” scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-06-01 05:40:44 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue