Andrea Crisanti: “A fronte di 72 decessi dovremmo avere circa 40mila casi; invece ne troviamo solo 10mila. È da tempo saltata la nostra capacità di tracciamento”.
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“Il numero dei contagi in Italia è fortemente sottostimato. Le infezioni sono in realtà molte più di quelle che vengono comunicate nei bollettini”. A dirlo, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il professor Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova. Nel giorno in cui nel nostro Paese sono stati registrati oltre 10mila nuovi casi lo scienziato torna a puntare il dito sulla strategia del governo, che avrebbe fortemente indebolito il sistema di tracciamento e ritardato – erroneamente – la somministrazione delle terze dosi. “Ho una pessima opinione dei No Vax, ma se siamo nel pieno della quarta ondata la colpa non è loro, che sono quattro gatti”.
In Germania oggi sono stati registrati quasi 53mila nuovi casi e Angela Merkel ha ammesso che la situazione è “drammatica”. In Italia siamo tornati sopra quota 10mila. Cosa dobbiamo attenderci per il futuro?
La Germania ha una percentuale di vaccinati inferiore rispetto all’Italia di circa otto punti percentuali e questo spiega l’aumento delle infezioni. Dopo di che sono convinto che il numero dei contagi nel nostro paese sia drammaticamente sottostimato: il rapporto tra decessi e infezioni in Italia è completamente sballato e, tenendo conto delle statistiche degli altri Paesi, a fronte di 72 decessi dovremmo avere circa 40mila casi; invece ne troviamo “solo” 10mila. La nostra capacità di test è all’incirca la metà rispetto a quella di nazioni come Germania e Regno Unito.
È di nuovo “saltato” il tracciamento dei contagi?
Sì, ed è saltato da mesi. Facciamo tamponi alle persone sbagliate, si testano ogni giorno centinaia di migliaia di individui sani, che si “tamponano” solo per andare a lavorare o a una festa. Ci siamo affidati esclusivamente al vaccino ma abbiamo trascurato il tracciamento sul territorio. Molte persone interpretano il test solo come lasciapassare sociale per ottenere il Green Pass, ma se in una abitazione c’è un positivo non è detto che vengano tamponati gli altri membri della famiglia.
A questo punto cosa dovrebbero fare le autorità sanitarie italiane?
Tutti sapevano già da maggio che l’immunità conferita dal vaccino sarebbe diminuita dopo sei mesi, quindi avremmo dovuto iniziare la somministrazione delle terze dosi molto tempo fa. Guardi, io sono fortemente critico nei confronti dei No Vax, credo che commettano un grave errore, ma non sopporto la demagogia e dico che se oggi abbiamo decine di migliaia di infezioni è solo perché non abbiamo avviato la campagna di richiami in anticipo, mentre abbiamo gravemente trascurato il tracciamento.
Diversi presidenti di Regione da alcuni giorni stanno chiedendo al Governo di introdurre il lockdown per i non vaccinati. Lei è d’accordo?
C’è una percentuale di persone che non si vaccinerà mai per ragioni ideologiche o per fobie personali. Insistere su di loro non è particolarmente utile perché oggi come oggi potremmo incrementare la quota di soggetti vaccinati di circa il 3%, a fronte però di un impatto trascurabile sul blocco della trasmissione. Molto superiore è invece l’impatto di chi sta perdendo la protezione del vaccino, e parliamo di circa otto milioni di persone ogni mese. Bisogna che a queste vengano somministrate quanto prima le terze dosi. E bisogna eliminare un’altra stupidaggine…
Quale?
Che si possa ottenere il Green Pass con tampone antigenico, che ha una bassissima sensibilità. Inoltre ho una proposta sensata: le persone non vaccinate devono essere obbligate a indossare sempre una mascherina Ffp2, che protegge dal contagio al 98%. Così non si ledono le libertà di nessuno, non si fanno provvedimenti demagogici e si protegge maggiormente la gente.
Continueremo a fare ogni anno una o due dosi di vaccino?
Non sappiamo ancora niente. La terza dose di vaccino contro il Covid va considerata parte di un ciclo, un po’ come avviene ad esempio con la difterite. Non c’è niente di strano o di straordinario. La buona notizia comunque ci arriva da Israele ed è che la terza dose ripristina totalmente la protezione da contagio, ospedalizzazione e morte. Nel frattempo la ricerca non si ferma: ci sono tantissimi vaccini in via di sviluppo, come è naturale che sia. Presto potremmo avere vaccini di seconda e terza generazione che conferiranno una protezione più duratura.
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di Davide Falcioni
www.fanpage.it
2021-11-17 18:40:56 ,