Che i corvi siano intelligenti non è una novità. Oltre a saper usare diversi strumenti per predare, oggi la loro spiccata intelligenza continua a sorprenderci. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Tubinga, in Germania, ha infatti mostrato per la prima volta come questi uccelli siano addirittura in grado di eseguire ragionamenti statistici. In particolare, possono prendere decisioni in base alla probabilità di ottenere una ricompensa, un’abilità cognitiva nota agli esperti come inferenza statistica. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Current Biology, possono quindi aiutare gli scienziati a comprendere meglio in che modo si sia evoluta l’intelligenza.
Il cervello speciale dei corvi
I corvi hanno un cervello di dimensioni relativamente grandi, così come un prosencefalo, regione associata al ragionamento statistico e analitico negli esseri umani, particolarmente pronunciato. Grazie a numerose ricerche, sappiamo oggi che con queste caratteristiche i corvi sanno svolgere diverse attività “intelligenti”, come usare ramoscelli come strumenti per estrarre insetti dalla corteccia degli alberi. Alcuni studi, inoltre, hanno mostrato come possono cogliere il concetto di zero come quantità numerica, qualcosa che la maggior parte dei bambini non impara prima dei 3 anni circa.
Il ragionamento matematico
Per capire le capacità statistiche dei corvi, i ricercatori hanno iniziato addestrando due cornacchie (Corvus corone) a beccare varie immagini per avere indietro del cibo. Da questo semplice compito, hanno alzato poi la posta in gioco. “Abbiamo introdotto il concetto di probabilità, in modo tale che non tutti i colpi su un’immagine si traducevano in cibo”, ha spiegato Melissa Johnston, tra gli autori dello studio. “È qui che i corvi hanno compreso gli abbinamenti unici tra l’immagine e la probabilità di ottenere una ricompensa”.
I corvi, come raccontano i ricercatori, hanno imparato rapidamente ad associare ciascuna immagine a una diversa probabilità di ricompensa. Nel dettaglio, i due corvi dovevano scegliere tra due immagini, ciascuna quindi corrispondente a una diversa ricompensa. “I corvi avevano il compito di apprendere quantità piuttosto astratte (cioè non numeri), associarle a simboli e quindi applicare quella combinazione di informazioni in modo da massimizzare la ricompensa”, ha spiegato l’autrice.
L’inferenza statistica
Nel corso di numerose prove, i ricercatori hanno scoperto che i due corvi continuavano a scegliere la maggiore probabilità di ricompensa, dimostrando la loro capacità di utilizzare l’inferenza statistica, un’abilità considerata finora unicamente dell’essere umano che implica l’utilizzo di informazioni limitate su una situazione per trarre conclusioni e prendere decisioni. Noi, ricordiamo, utilizziamo quotidianamente l’inferenza statistica senza nemmeno rendercene conto, ad esempio quando decidiamo quale bar avrà più posti a sedere disponibili per un gruppo di amici.
Ma i ricercatori non si sono fermati qui: hanno aspettato un mese prima di testare nuovamente gli animali e si sono accorti che, anche senza addestramento, i corvi ricordavano le probabilità di ricompensa, scegliendo ogni volta il massimo. “Questi risultati si aggiungono a un insieme crescente di prove affascinanti sulle notevoli capacità cognitive dei corvidi”, commenta al New Scientist Hannes Rakoczy dell’Università di Göttingen, che non è stato coinvolto nella ricerca. “Ciò evidenzia non solo come i cervelli possano essere molto diversi dal punto di vista fisiologico ed eseguire comunque ragionamenti altrettanto complessi, ma anche come questi ultimi siano emersi indipendentemente in rami completamente diversi dell’albero evolutivo”.
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di Marta Musso www.wired.it 2023-09-14 10:41:48 ,