PALERMO — Negli ultimi tempi della latitanza aveva iniziato a tenere un diario personalissimo. «A 16 anni sapevo cosa volevo e dove stavo andando», scriveva Matteo Messina Denaro. «Oggi, invece, e sembra un paradosso, non lo so più». Parole che non ti aspetti da un capomafia responsabile di omicidi e stragi, custode di tanti segreti rimasti nel mistero, arrestato
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-01-14 00:20:00 ,palermo.repubblica.it