di Irene Doda
Amazon ha eliminato la malattia pagata per i lavoratori e le lavoratrici che hanno contratto il Covid-19. Il nuovo provvedimento entrerà in vigore da oggi. Tutti i dipendenti Amazon basati negli Stati Uniti che hanno ottenuto l’esito positivo di un tampone di Covid-19 non avranno più diritto alla malattia pagata (in inglese POT, paid time off), ma solo fino a cinque giorni di assenza giustificata e non retribuita dal lavoro. I dipendenti potranno comunque utilizzare i loro giorni di malattia accumulati. La notizia è arrivata con una nota fatta circolare dall’azienda sabato, riporta Cnbc. L’interruzione della malattia pagata vale anche per i lavoratori che stanno attendendo il risultato di un tampone, dato che, a detta dell’azienda, i test rapidi sono ormai ampiamente disponibili.
Inizialmente Amazon aveva offerto fino a due settimane di malattia pagata per i dipendenti che avevano ricevuto una diagnosi positiva di Covid-19. A gennaio c’era stato il primo taglio, e la malattia era stata ridotta a una settimana, o comunque fino a quaranta ore totali. Amazon sta prendendo diverse decisioni per ripristinare la normalità pre-pandemica sui luoghi di lavoro, anche se non sempre questi passi sembrano andare verso il migliore interesse dei lavoratori. La compagnia smetterà anche di inviare segnalazioni di casi positivi nei suoi siti produttivi e interromperà gli incentivi economici per le vaccinazioni, riporta The Verge. Alla fine di febbraio era stato eliminato l’obbligo di indossare la mascherina nei magazzini.
“L’attenuazione della pandemia, la disponibilità di vaccini e trattamenti Covid-19, e le istruzioni aggiornate dalle autorità sanitarie pubbliche sono tutti segnali che possiamo tornare in modo sicuro alle regole pre-Covid” si legge nella nota riportata da Cnbc.
Sarà una settimana densa di novità per Amazon, che pochi giorni fa aveva chiuso il primo trimestre in rosso dal 2015. La notizia della nuova politica sanitaria arriva poco dopo che due magazzini di Staten Island (New York) hanno votato per sindacalizzarsi. La prima vittoria per i lavoratori era stata annunciata a inizio aprile, quando era stato formato il primo sindacato all’interno di un magazzino della compagnia. Gli sforzi di sindacalizzazione sono arrivati dalla Amazon Labour Union. Notizie sulla seconda elezione si attendono in giornata. Gli sforzi di sindacalizzazione non sono stati accolti bene da Amazon, che, secondo il New York Times, ha suggerito che il procedimento condotto dal National Board of Labor Relations abbia ingiustamente favorito la controparte.
Le aziende si stanno adeguando in modi differenti alla nuova normalità post-pandemica: Walmart, il principale datore di lavoro negli Stati Uniti, aveva già dimezzato a gennaio i la malattia pagata in caso di infezione da Covid-19. D’altro canto Airbnb, la popolare azienda di flat sharing ha annunciato che lascerà che tutti i suoi dipendenti possano lavorare da remoto, da ogni parte del mondo, senza restrizioni. “Il mondo sta diventando più flessibile”ha dichiarato il ceo Brian Chesky in una lettera ai dipendenti. “Non ci saremmo ripresi così in fretta se non fosse stato per i milioni di persone nel mondo che hanno lavorato da remoto da un Airbnb”. Le diverse scelte strategiche dei datori di lavori sembrano riflettere visioni diverse delle direzioni in cui il mondo del lavoro si sta muovendo dopo due anni di pandemia.
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www.wired.it
2022-05-02 09:34:34