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(di Antonio Pisani)
Ancora nessuna traccia dei due
dispersi della frana che martedì scorso ha colpito il comune di
San Felice a Cancello, nel Casertano, devastando la frazione di
Talanico, invasa da un fiume di fango e detriti che si è portato
via la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe
Guadagnino. Le aspirazioni di trovarli in vita sono ormai remote.
Vigili del fuoco e forze dell’ordine, con il supporto anche
di volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile, stanno
mettendo in campo tutti i mezzi e le risorse a disposizione, tra
droni, cani molecolari, gommoni e sommozzatori per scandagliare
gli specchi d’acqua melmosa creati dalla colata di fango. Il
tutto con l’incombenza di una nuova allerta meteo, e dunque di
nuove piogge che potrebbero far peggiorare la situazione.
Oggi è arrivato dal reparto cinofili dei Carabinieri di
Bologna anche il pastore tedesco Baila, unico cane in Italia in
grado di percepire tracce di sangue e di individuare persone
anche in condizioni difficili come quelle che i soccorritori
stanno trovando a Talanico, dove ci sono anche parecchi detriti
da rimuovere. Lo sforzo ha permesso di recuperare un altro pezzo
della scocca dell’Apecar su cui i due hanno tentato invano di
sfuggire dalla furia delle acque; era a 500 metri dal luogo in
cui era stato ritrovato, poche ore dopo i fatti, il rottame del
mezzo a tre ruote.
“Ci vorrebbe un colpo di fortuna”, dice un cittadino fermo al
muretto che dà sul canalone, dove martedì le acque della frana
sono in parte convogliate – mentre un’altra parte del fiume di
fango e detriti ha invaso la strada principale della frazione -
portando con sé l’Apecar. Lo stesso muretto dove ieri si
affacciavano disperati Raffaele Guadagnino, fratello e figlio
dei due dispersi, il datore di lavoro di Giuseppe e tanti
cittadini, che speravano quantomeno che emergessero i corpi per
dar loro l’ultimo saluto e una sepoltura.
Raffaele, che ieri non si dava pace per il terrore di perdere
madre e fratello, dopo aver perso il padre qualche anno fa e un
terzo fratello quasi trent’anni fa – “ho paura di restare solo”
aveva confidato – ha oggi accompagnato vigili del fuoco e
carabinieri nelle ricerche, a caccia di tracce, anche di qualche
indumento, riconducibile ai propri cari. “Stiamo pregando tanto
per Agnese e Giuseppe”, dice una dama in lacrime.
ma la Croce Rossa prosegue le attività di supporto alla
gente; ad oggi sono stati impegnati complessivamente,
anche nell’attività di rimozione del fango, 44 volontari e 11
mezzi del Comitato della Cri di Maddaloni, con il supporto dei
Comitati di Napoli e Salerno.
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