Aumenta progressivamente il timore tra i giovani d’Europa che – mentre la guerra continua a imperversare in Ucraina – il conflitto possa diffondersi ulteriormente nel continente nei prossimi cinque anni. Un sondaggio che ha intervistato 7.367 giovani europei di età compresa tra 18 e 38 anni sono stati intervistati tra Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Polonia e Romania dice che oltre due terzi di questi giovani ha timore per la guerra, mentre oltre il 60% degli intervistati in tutti i paesi pensa che i paesi Ue dovrebbero aumentare le spese militari. I risultati del sondaggio sono contenuti in un rapporto intitolato Builders of Progress: Europe’s NextGen “The Ukraine War Through the Eyes of Youth”, redatto da ThinkYoung e Foundation for european progressive studies (Feps).
Il 50% a favore della creazione di un esercito europeo
In questo quadro emerge anche che circa il 50% supporta la creazione di un esercito europeo. Mentre la maggior parte degli intervistati è contraria ad un intervento militare in Ucraina, esiste una significativa minoranza (44%) che vedrebbe con favore un intervento, anche in caso di un maggiore rischio di un conflitto nucleare con la Russia. Mentre i leader europei continuano a discutere di ulteriori sanzioni ed un potenziale embargo alle importazioni energetiche dalla Russia, oltre il tre quarti degli intervistati si dice a favore di un regime di forti sanzioni contro Mosca, mentre due terzi vorrebbe una più rapida transizione verso le energie rinnovabili in modo da ridurre la dipendenza energetica da paesi extra europei. In Italia questa percentuale è del 70%.
Esercito europeo, giovani italiani contrari
Una maggioranza di giovani italiani (54%) è favorevole a conferire maggiori poteri all’Ue per quanto riguarda la politica estera, ma sono più cauti rispetto ai loro coetanei di altri paesi riguardo alla creazione di un esercito europeo, con la maggioranza degli intervistati che si dichiara contraria. I giovani italiani considerano la lotta alla povertà e la protezione dell’ambiente come tematiche prioritarie per l’Ue. Altri risultati del rapporto includono: Il 78% dei giovani italiani ritiene che l’Italia dovrebbe accogliere migliaia di rifugiati ucraini; Il 74.5% vorrebbe un aumento degli aiuti finanziari destinati a supportare l’ingresso e la permanenza dei rifugiati ucraini in Europa. Infine il 70% dei giovani italiani è a favore di una riduzione dell’uso di combustibili fossili nell’Ue. Il rafforzamento della protezione ambientale risulta la seconda priorità per i giovani italiani, dopo la lotta alla povertà e le diseguaglianze economiche.
Andor (Feps): giovani pronti ad accogliere i rifugiati
Commenta László Andor, segretario generale della Foundation of European Progressives Studies, think tank della famiglia politica europea dei progressisti: «Mentre la resistenza ucraina all’invasione russa continua e l’esito della guerra rimane incerto, le vite di milioni di ucraini sono state scosse in modo permanente. Il nostro rapporto esplora le opinioni di giovani cittadini europei che non hanno vissuto la guerra in modo diretto, rivelando il forte timore che il conflitto potrebbe diffondersi nel resto d’Europa. Il rapporto mostra anche che i giovani europei vogliono che l’Ue fornisca un significativo aiuto umanitario e militare all’Ucraina e che una larga parte della cittadinanza giovanile europea è pronta ad accogliere e a supportare i rifugiati provenienti dalla regione del conflitto».
Gerosa (ThinkYoung): giovani vogliono una Ue più forte
Andrea Gerosa, Fondatore di ThinkYoung – primo think tank con un focus sui giovani e le loro tematiche, fondato nel 2009 con uffici a Bruxelles, Ginevra, Nairobi e Hong Kong che ha raggiunto oltre 800mila giovani attraverso le sue ricerche e le sue iniziative – ha aggiunto: «La guerra in Ucraina è una tragedia di immense proporzioni. Il nostro rapporto rivela che i giovani sono sensibili alla minaccia che questa guerra rappresenta per i loro valori, e mostra le loro aspettative per una risposta adeguata da parte dei loro governi. Vogliono una Ue in grado di giocare un ruolo più forte sul panorama mondiale. Speriamo che i leader europei prendano l’iniziativa e raggiungano dei risultati in linea con le ambizioni dei giovani europei».