Nel nuovo Dpcm in arrivo no agli spostamenti tra le regioni
- «Zone rosse» nelle aree dove l’Rt (l’indice di trasmissione) supera l’1,5
- divieto di spostamento tra le Regioni,
- chiusura dei centri commerciali nel fine settimana,
- limitazioni per le altre attività commerciali,
- coprifuoco anticipato.
Si cerca di evitare il lockdown nazionale, in un nuovo Dpcm che potrebbe essere firmato tra lunedì sera e martedì.
Anche il Comitato tecnico scientifico suggerisce però di procedere subito con lockdown locali a livello provinciale.
Il governo lascia a governatori e sindaci la possibilità di intervenire sul proprio territorio seguendo però un unico criterio: adeguare le decisioni all’indice di contagio e alla situazione delle strutture sanitarie indicate nel monitoraggio settimanale messo a punto dall’Istituto superiore di sanità.
Secondo il dossier degli scienziati «11 Regioni sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Covid 19. E sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Val d’Aosta, Veneto».
Le Regioni «segnalate» sulla base degli ultimi bollettini quotidiani, dunque dove è necessario adottare nuove restrizioni, sono: «Lombardia, Lazio, Val d’Aosta, Liguria e provincia autonoma di Bolzano».
Il governo inserirà nel Dpcm i criteri di valutazione e poi dovranno essere i governatori, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza, a stabilire dove e come imporre le restrizioni. Sarà possibile procedere con lockdown locali, dunque aree metropolitane se la situazione non è uniforme nell’intera Regione.
In particolare si potrà agire sulla chiusura delle scuole per passare alla didattica a distanza, sugli orari di apertura dei negozi e il possibile scaglionamento, gli orari di chiusura di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie che possono subire ulteriori limitazioni rispetto a quelli decisi a livello nazionale, adesso previsti alle 18.
Non sarà più possibile oltrepassare i confini regionali se non per «comprovate esigenze», quindi motivi di lavoro, di salute oppure emergenze che dovranno essere giustificate con un’autocertificazione.
Nel provvedimento che entrerà in vigore questa settimana si è deciso di inserire anche la promessa di ristori per le attività commerciali costrette a chiudere o comunque a limitare gli orari.