di Andrea Curiat
Il 2021 è stato l’anno di Dune, non solo al cinema con l’apprezzata trasposizione di Denis Villeneuve, ma anche sui tavoli dei giocatori, grazie all’arrivo di Dune: Imperium. Il gioco mescola l’estetica del nuovo film con le suggestioni dell’epica saga di libri, e soprattutto rappresenta un mix di due meccaniche dei board game moderni: il piazzamento lavoratori e il deck building. I giocatori, in altre parole, iniziano la partita con una carta che rappresenta uno dei leader delle fazioni di Dune (Atreides, Harkonnen, Thorvald…) e gode di due poteri unici; un mazzo di carte dagli effetti piuttosto deboli, uguale per tutti; e due agenti al proprio servizio. Nel corso di una partita bisogna acquisire nuove carte (uniche e più potenti) per personalizzare il proprio mazzo, inviare gli agenti su Arrakis per raccogliere risorse e avanzare la propria strategia, e ovviamente combattere contro gli avversari per il predominio. Solo chi riuscirà a esercitare più influenza sul pianeta potrà dichiararsi vincitore al termine dell’epico scontro tra potenze (gioco di Paul Dennen, edizioni Asmodee, 1-4 giocatori, 60-120 min., 14+ anni, 49,90 euro).
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www.wired.it
2021-12-30 06:00:00