(Ultimo aggiornamento: febbraio 2025)
Tra tutti i robot aspirapolvere, quelli con lo svuotamento automatico stanno andando per la maggiore. Sì perché uno degli aspetti chiave che ha reso popolare questo tipo di gadget è proprio l’autonomia che grazie alla presenza di stazioni di svuotamento si estende fino a una media di due mesi. Mica male. Così ci si può dimenticare del proprio robottino per un bel po’ e delegare alla macchina davvero tutto, incluso l’odioso compito della pulizia del serbatoio a fine lavoro.
Come funziona lo svuotamento automatico
La forma e il design di questa particolare categoria di robot aspirapolvere non cambia radicalmente: i gadget devono pur sempre rimanere compatti per arrivare agilmente in ogni angolo ma anche bassi per poter passare sotto mobili e divani.
Quel che cambia piuttosto è la presenza di una base di ricarica più evoluta. Le stazioni che danno energia alle batterie dei robot sono infatti dotate di speciali colonnine aspiratrici, alle quali i dispositivi possono collegare il loro vano raccoglipolvere; lo sporco viene trasferito nelle colonnine, che non hanno problemi di spazio e possono liberare i robot del loro carico prima che tornino a svolgere il loro lavoro.
Prezzi in discesa
Fino a pochi anni fa la presenza di questo accessorio era sufficiente a far levitare il prezzo del prodotto finale di diverse centinaia di euro, ma oggi le cose sono leggermente diverse. La base di ricarica con colonnina raccogli polvere resta un non di serie destinato ai modelli di aspirapolvere più evoluti, ma nel frattempo si sono abbassati sia il costo della funzionalità extra che il prezzo di partenza medio dei prodotti entry-level. Il risultato è che con una cifra accettabile è possibile mettere le mani su un gadget instancabile, che può coprire pulita casa anche più volte a settimana senza soverchiamente bisogno di manutenzione.
Come trovare i migliori
I parametri principali per trovare in autonomia il miglior robot aspirapolvere con svuotamento automatico restano per la maggior parte quelli classici. La potenza aspirante, espressa in air Watt o in Pascal, determina quanto il gadget sarà efficace nei passaggi sul pavimento; i filtri presenti determinano la capacità di trattenere le particelle più sottili o gli allergeni (nel caso dei filtri hepa); il design e i materiali delle spazzole hanno un impatto sulla frequenza della manutenzione da dedicare al dispositivo; sensoristica e memoria a bordo rendono i dispositivi più intelligenti nel loro navigare per casa evitando ostacoli e ripetizioni, mentre l’autonomia — espressa in minuti o in metri quadri — anticipa ogni quanto spesso il robot dovrà tornare alla base per un pieno di energia. Per quel che riguarda le funzioni di autosvuotamento, i fattori da coprire in considerazione sono due: la capacità totale del sacco presente nella colonnina e i tempi di ricarica, per capire quanta energia potrà riacquistare il robot contestualmente allo svuotamento del vano per la polvere.
Le nostre scelte
La buona notizia è che oggi la stazione di svuotamento dei robot aspirapolvere non rappresenta un sovrapprezzo importante. Certo in questa categoria è impossibile dotarsi di un gadget propriamente economico, ma con 300 euro si inizia già a ragionare, contro i 900 euro richiesti per i primi modelli di qualche mese fa. Per scegliere il la scelta migliore abbiamo tenuto in considerazione gadget con una potenza di aspirazione di almeno 4mila pa e con un’autonomia di svuotamento di due mesi circa, combinati a caratteristiche generali convincenti come sistemi di mappatura veloci ed efficienti, spazzole anti groviglio e sistemi di auto pulizia avanzati. In alcuni casi, alla funzione di aspirazione è associata anche quella di lavapavimenti, anche se in questo caso non ci si può aspettare una grande impennata in tema di autonomia.
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di Gaia Masiero www.wired.it 2025-02-07 11:00:00 ,